L’arte è così: sfaccettata, priva di connotazioni precise, statiche e definite.
E parlando di arte, quella bella, pura e semplice, non riesco ad evitare di pensare a quella meraviglia di personaggio che è Mayuri Shiina della serie manga e anime “Steins;Gate“.
Ammetto che ella non mi abbia suscitato l’amore eterno e infinito che è invece sbocciato in me dalla conoscenza della gigantesca Diane di “The seven deadly sins“, ma è inutile cercare di acclarare chi delle due sia inopinatamente la migliore, che in fondo, come ripetuto ogni 3×2, i sentimenti non devono per forza essere saggi, per esistere; esistono e basta, e le classifiche non servono a nulla.
Ma di Mayushi sono impressi a fuoco in me gli occhioni azzurro-verdi, sempre un po’ tristi e melanconici anche nei momenti di maggiore gioia, come se in lei si affacciasse costantemente il terrore di dover tornare a soffrire ancora e tanto, e la sua mano protesa verso il cielo, a voler raccogliere nel palmo tutte quelle stelle neanche lontanamente brillanti come il suo viso, e il suo “tutturù“, che vorrei divenisse il principale cenno di saluto diffuso a livello globale, e che non so se riuscirò mai a togliermi dalla testa.
Ma anche, a pari merito, la sua generosità, la sua dolcezza, la sua bontà d’animo, elargite senza ripensamenti ad un mondo che spesso non se la meritava per niente, tale oblativitá.
Questa è Mayuri. Una grande donna rimasta sempre fedele a se stessa, ai suoi ideali, al suo carattere, alla sua delicatezza ed al suo Okarin.
Proprio come fatto nei confronti di Ikoboshi da quella divina Orihime cui Mayuri stessa ha sempre aspirato a diventare.
Che poi forse un po’ ne è sempre stata l’incarnazione, se così si può dire.
Lei, così bella, così solitaria, così triste, a volte: come una stella dispersa in un cielo troppo grande e troppo scuro, in grado però comunque di illuminare tutti, ovunque, sempre. Incondizionatamente.
Se dovessi pensare a una canzone che così, di primo acchito, per musica e testo collegherei a Mayuri Shiina, sarebbe senza dubbio “River flows in you“, di Yiruma, che come lei è dolce, intensa, bella e malinconica allo stesso tempo; nè felice e nè triste, ma davvero stupenda, in grado di esprimere con le poche parole in inglese del ritornello tutta la forza di questo grandioso personaggio del mondo anime.
“Holding you
Holding you,
It’s in you,
River flows in you…”