Dopo il grande successo della serie Gomorra, con cui vinse il Grand Prix per le serie tv a Cannes, Roberto Saviano torna a deliziare il suo pubblico. Questa volta è in cantiere una serie tv pensata per il piccolo schermo.
Personaggio principale sarà Muhammar Gheddafi, dittatore libico ucciso a Sirte il 20 ottobre 2011. Agli occhi di Saviano, Gheddafi appare come un sognatore diventato uno spietato tiranno. Un uomo politico dalla discutibile condotta, ma sicuramente capace di rendere la sua nazione forte sul piano internazionale.
Il titolo della serie tv sarà proprio Gheddafi (Gaddafi per la distribuzione internazionale) e sarà frutto di un progetto congiunto della canadese Entertainment One e dell’italiana Palomar, nota al grande pubblico per la produzione di Il commissario Montalbano.
Le riprese saranno svolte in lingua inglese e riguarderanno il periodo storico in cui Gheddafi guidò la Libia. Un film-documentario, che cercherà di raccontare la storia dell’uomo che tentò di rivoluzionare il mondo fingendo di aver stretto importanti alleanze.
Accanto a Saviano, che curerà la sceneggiatura, ci sarà anche Nadav Schirman, regista di un film di grande successo, The Green Prince.
La serie Gheddafi sarà il battesimo del sodalizio Saviano-Palomar che durerà a lungo, almeno stando alle previsioni. La romana produrrà anche un adattamento cinematografico dell’ultimo successo letterario di Roberto Saviano, La paranza dei bambini.
La paranza dei bambini – Il film
È prevista per il 2018 l’uscita del film La paranza dei bambini, che vede alla regia Claudio Giovannesi. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo successo letterario di Saviano, che ne curerà la scenografia.
La storia è quella di alcuni ragazzini, Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone, che vorrebbero conquistare Napoli.
Hanno quindici anni e provengono da famiglie normali. Adolescenti come tanti, che non hanno fiducia nel futuro, indossano scarpe firmate e si tatuano i nomi delle fidanzate sulla pelle.
Quello che colpisce di questi ragazzini è la totale assenza della paura di morire. Non temono la punizione della giustizia, né quella della strada: vogliono giocarsi tutto e subito. Senza mezzi tentativi, senza freni, come in una partita di poker, in cui si è convinti di avere la mano giusta e allora si punta tutto. Sono guidati dalla convinzione che chi ha ottenuto una certa posizione è stato in grado di prendersela.
Così girano la città vogliosi e spietati, per andare a conquistare il potere.
Ma questa è soprattutto la storia di una camorra che investe sui ragazzini. Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone e gli altri, infatti, fanno parte di una paranza in ascesa. Il capo di questo gruppo di fuoco è il giovane Nicolas Fiorillo.
Stanno lì, nascosti sui tetti della città, dove imparano a sparare colpendo le antenne.
Scendono poi in strada, seminando il terrore per le vie della città cercando di conquistare il potere. Riescono ad ottenere il controllo dei quartieri, obbligando i vecchi boss a stringere alleanze.
La scelta del titolo, La paranza dei bambini, non è casuale. Paranza ricorda le barche che navigano alla ricerca di pesci da ingannare con la luce. Così la paranza va a caccia delle persone a cui sottrarre la vita. Ragazzini affamati di vita, come pesci guizzanti; adolescenze ingannate da una luce fittizia, che strappa la vita come pesci dal mare.