Barry Jenkins torna protagonista alla Festa del Cinema di Roma con il suo nuovo film Se la strada potesse parlare, una storia d’amore ambientata nella Harlem degli anni ’70. Protagonista della storia è una giovane coppia di colore che vede cambiare la propria vita per colpa di un’ingiustizia da parte della legge.
Dopo averci deliziato con la storia intima di Moonlight, pellicola che ha vinto il Premio Oscar come miglior regia nel 2016, Jenkins ci regala un film sentimentale e drammatico dai tempi morbidi e carichi di riflessione.
Di cosa parla Se la strada potesse parlare
Il film è tratto dal romanzo di James Baldwin, “If Beale Street Could Talk” e racconta di due giovani ragazzi di colore, Trish (Kiki Layne) di 19 anni e Fonny (Stephan James) di 22 che s’innamorano e muovono i loro primi passi insieme. La storia è ambientata nella Harlem degli anni ’70, periodo storico ancora carico di razzismo e ingiustizie verso gli afro americani.
Vittima di un’ingiustizia, come ci viene mostrato nel film, è proprio Fonny, incolpato ingiustamente di un grave stupro ai danni di una donna portoricana. Trish, che intanto scopre di essere incinta, farà di tutto per scagionare dalle false accuse il suo amato, ma la lotta contro il sistema giudiziario razzista e corrotto è ardua.
Recensione del film Se la strada potesse parlare
La storia raccontata nel film Se la strada potesse parlare è una storia molto bella, intima e delicata, narrata da Jenkins con la poetica propria della sua scrittura. Nonostante infatti si parli di razzismo e della corruzione del sistema giudiziario, lo sguardo che c’impone il regista è quello più delicato ed emotivo rappresentato dai due protagonisti.
Con una regia fatta di primi piani, dettagli e lenti movimenti di macchina, nello sguardo di Jenkins prevale la riflessione interiore, i sentimenti di amore, paura, angoscia e rari sprazzi di rabbia, che però non ci mettono mai davvero di fronte al nemico.
Il racconto viene affidato alla voce fuori campo di Trish, altra caratteristica che più che portarci dentro all’azione, ce la mostra come sotto un filtro del tutto interiore. Una scelta sicuramente voluta da Barry Jenkins, che però toglie forza al tema facendolo arrivare lieve e soffuso ai cuori degli spettatori.
In conclusione, Se la strada potesse parlare è un film piacevole, ma non arriva fino in fondo. Uno sguardo delicato, laterale, e a volte decentralizzato su un tema estremamente forte. Una storia d’amore raccontata come una dolcissima poesia, dove il sentimento resiste come una canna al vento alle brutture del mondo.
Se la strada potesse parlare uscirà nei cinema italiani il 14 febbraio 2019.
La Recensione
Se la strada potesse parlare
Una storia d'amore e ingiustizia raccontata in modo poetico e delicato dal regista Barry Jenkins. Il tema del razzismo, vero antagonista del film, viene però narrato in modo poco incisivo restando in superficie.
PRO
- Scene sentimentali molto belle
- Fotografia
CONTRO
- Il conflitto non arriva, restando superficiale