Recensione di Searching
Searching è veramente uno dei thriller più innovativi dell’anno?
John Cho è il protagonista di questo thriller in uscita – in Italia – il 18 ottobre del 2018. Al suo fianco recitano Debra Messing e Michelle La. Il regista è Aneesh Chaganty.
Il film vanta le tonalità di Alfred Hitchcock e Agatha Christie. Non male… ma basterà questa premessa per garantirgli il trono nel genere per il 2018? Scopritelo nella recensione di Searching.
Quando devo vedere un film thriller penso a queste cose: sarà in grado di offrire una nuova interpretazione dei temi più comuni, sarà capace di introdurre al meglio i colpi di scena? Un grande thriller, tuttavia, è quello in cui le restrizioni sono autoimposte.
Questo è ciò che distingue film come “La finestra sul cortile” da qualsiasi altro thriller psicologico. Questo è ciò che distingue “Memento” da un altro thriller psicologico.
Nella scelta di una narrativa non lineare, Alfred Hitchcock e Christopher Nolan hanno preso dei rischi e creato capolavori.
Questo non vuol dire che possiamo equiparare Searching ai film menzionati sopra, ma in un’epoca in cui ci siamo assorbiti “Io vi troverò” e altre truffe cinematografiche, questo film è una piacevole boccata d’aria fresca.
Guarda il trailer di Searching qui sotto:
Searching, almeno sulla carta, non sembra distaccarsi più di tanto dagli ultimi grandi film del genere thriller psicologico – simili a lui – usciti negli ultimi anni: parlo di Prisoners o dell’eccellente (e piuttosto sconosciuto) The Missing.
Ma la sfida che si sono posti gli ideatori di Searching è quella di raccontare una storia usando gli schermi dei computer – laptop, smartphone e telecamere a circuito chiuso.
“Questa scelta viene supportata dalla trama del film.”
John Cho interpreta David Kim, un padre single la cui figlia adolescente Margot scompare in quella che sembrava una notte tranquilla. David chiama la polizia più tardi del solito perché pensa che la ragazza sia in compagnia dei suoi amici. Ma presto, i suoi peggiori timori si avverano. Margot è scomparsa sul serio. E a causa del tempo perso, la polizia è già in ritardo con le indagini.
David vuole aiutare la polizia in tutto e per tutto, così inizia a spulciare i file presenti nel computer di Margot per trovare indizi che possano indicare qualche traccia da seguire.
Segue la sua pagina Facebook, scorre l’intero feed del suo account Instagram, tiene traccia dei suoi messaggi e controlla persino il suo conto in banca. La sua ricerca lo porta agli angoli bui della rete e le sue indagini renderebbero orgogliosa Agatha Christie.
In qualsiasi momento, restano diverse schede aperte sul portatile di David – che essenzialmente funzionano come diverse opzioni di scatto disponibili per il regista Aneesh Chaganty.
A differenza di Spielberg o Shyamalan, entrambi noti per la loro ripresa dinamica, Chaganty deve trovare nuovi modi in cui indirizzare l’attenzione del pubblico. Quindi usa i cursori e gli avvisi sul desktop nello stesso modo in cui David Fincher utilizzava il carrello per le riprese. La musica arriva direttamente da YouTube e molte spiegazioni vengono fornite con l’aiuto di Google Maps. È davvero geniale questo uso di Internet in un film.
Ogni scena di investigazione online risulta particolarmente eccitante. Porta persino David ad usare il vecchio sistema Windows 98 della defunta moglie in cui prova a decifrare la password di Margot.
La sceneggiatura di Searching è brillante; trova modi davvero innovativi per trasmettere le informazioni più importanti.
Il produttore Timur Bekmambetov, che si è fatto un nome dirigendo film d’azione molto conosciuti al pubblico, ha annunciato con curiosità che avrebbe dedicato la sua futura carriera a realizzare film di questo tipo. E dopo aver visto Searching gli posso dire solo: “benvenuto tra noi.”
I più penseranno che il film tenta di seguire le orme di Paranormal Activity e The Blair Witch Project, sostituendo le camere a mano con gli schermi del telefono e desktop, ma Searching è molto più di un semplice esercizio stilistico. Sotto i fantastici trucchi tech, c’è un cuore che batte.
Attraverso le sue indagini, David conosce una Margot di cui non sa nulla – una ragazza adolescente triste che ha creato un’altra vita online per far fronte alla perdita di sua madre.
Una buona parte del successo di Searching può essere attribuita proprio al protagonista principale, molto bravo nella sua interpretazione e che – per puro caso – è diventato il primo attore americano asiatico ad interpretare un thriller hollywoodiano.
Searching è il tipo di film che avrà bisogno del supporto del pubblico per eccellere. Penso che troverà il successo quando verrà rilasciato in streaming – a causa di ovvi motivi – ma ora, e per il futuro, dobbiamo sostenerlo, perché si tratta di un bel e innovativo, lavoro cinematografico.
La Recensione
Searching
Searching è un thriller davvero originale. L'intero film si presenta sullo schermo del computer tramite programmi come FaceTime, iMessage, Gmail, Tumblr, Facebook, ecc. In questo modo riflette la realtà che vivono tante persone, visto che così tanti al giorno d'oggi sono dipendenti da questi dispositivi. L'ho trovato uno dei thriller più originali e avvincenti che ho visto negli ultimi anni. Anche l'attore principale John Cho si è comportato molto bene nella sua interpretazione. Insomma, a metà ottobre sapete già cosa fare.
PRO
- Originale
- Le fasi investigative rievocano i cult del genere
- John Cho è un grande attore
CONTRO
- In alcune fasi può essere considerato come lento