Netflix forse è al momento la piattaforma streaming che offre il miglior rapporto tra quantità di serie e qualità dell’esperienza utente, ma nel flusso continuo di novità che vengono inserite nel catalogo, capita che alcuni prodotti ne oscurino completamente altri, che sono invece show di ottima qualità. Ecco tre serie Netflix meno conosciute, ma che avrebbero meritato sicuramente di più.
1 The Society
Un po’ più nota rispetto alle altre della lista, The Society gode forse in questi giorni della luce riflessa dall’uscita di The Wilds di Amazon Prime, per la somiglianza delle trame, ma non è comunque abbastanza rispetto a quella che meriterebbe. Liberamente ispirata al libro Il signore delle mosche, la serie in realtà avrebbe dovuto avere anche una seconda stagione, ma a causa della pandemia covid, è stata cancellata.
Protagonista di The Society un gruppo di ragazzi che di ritorno da un viaggio riservato ai maggiori di sedici anni, trova la piccola città in cui vive completamente deserta. Questo significa che i loro genitori sono scomparsi, così come ogni altro adulto. Oltre a questo non è possibile in alcun modo lasciare la città e comunicare con l’esterno, sono quindi completamente isolati e sta a loro gestire la piccola comunità in cui devono forzatamente vivere.
Passata l’euforia iniziale, esaurito lo sballo dovuto all’idea di non avere nessun controllo e di essere liberi, la consapevolezza dell’enorme responsabilità che è caduta loro addosso provoca reazioni diverse sul gruppo: chi razionalizza e cerca di organizzarsi per mantenere l’ordine e l’equilibrio e chi sceglie il caos, considerando la situazione come qualcosa di momentaneo e approfittandone per sentirsi libero e rifiutare ogni responsabilità.
Quello che rende molto interessante la serie, oltre all’ottima sceneggiatura, è la caratterizzazione dei personaggi. I protagonisti, che sembrano da subito dividersi in buoni e cattivi, continuano a sorprendere lo spettatore con decisioni che non sono in linea con quello che ci aspettiamo. Ogni personaggio positivo compie azioni che si possono definire meschine e ogni personaggio negativo mostra delle debolezze che ci fanno in parte giustificare il loro agire o mette in atto comportamenti che lo riqualificano. Il giudizio viene continuamente rimodulato, cosa che rende il racconto particolarmente realistico.
La deriva che prende la piccola società che il gruppo di ragazzi mette in piedi è lenta e accurata, ogni evento ha una sua giustificazione e gli sceneggiatori hanno fatto un ottimo lavoro nel rendere perfettamente credibile il percorso verso il finale. A giudicare dalle rivelazioni dei creatori, la seconda stagione sarebbe stata all’altezza della prima e forse ancora più interessante. Ma purtroppo dobbiamo farci bastare questo piccolo gioiello.
2 Sulla bocca di tutti
In un elenco di serie Netflix poco conosciute – ma meritevoli di esserlo – non può mancare Sulla bocca di tutti: creata e diretta da Esmir Filho, questo prodotto è una vera chicca per chi ama guardare fiction al di fuori del solito panorama americano o inglese. Anche se la trama ha qualche buco e in qualche momento risulta un pò traballante, la storia è godibilissima, ha ritmo e staccarsene è davvero difficile.
Oltre a questo, la prima stagione è un piacere per gli occhi: fotografia e regia estremamente raffinate, il trucco e le tinte vivaci che colorano tutte le scene sono uno spettacolo già di per sé. Oltre a questo, la colonna sonora è davvero pazzesca.
In uno sperduto villaggio del Brasile, chiamato Progreso, uno strano virus comincia a circolare dopo che i ragazzi sono stati ad una festa in cui tra droghe, alcol e sesso, non si sono risparmiati nulla. Chi prende il virus assume un aspetto simile a quello di uno zombie, ma al buio il loro aspetto diventa luminescente e sembrano quasi essere glitterati: le parole non bastano per farti davvero capire la potenza visiva delle immagini (altra ragione per guardare la serie). Oltre a cambiare il loro aspetto, il virus li rende completamente apatici e incapaci di percepire qualsiasi sensazione, sia fisica che emotiva. E soprattutto, la malattia è mortale.
Quando si scopre che il virus si diffonde attraverso i baci, si scatena il panico, ma non abbastanza da fermare le pulsioni dei ragazzi, che cercano il modo per continuare a vivere la loro vita, cercando di sfuggire al rigore bigotto della società in cui vivono, dedita solo al lavoro e alla religione.
Droghe, feste, mascherine trasparenti per continuare a baciarsi senza essere contagiati (ti ricorda qualcosa?), musica, sesso: Sulla bocca di tutti ha tutti gli ingredienti necessari per essere una serie bomba e, in questo caso, possiamo ancora sperare in una seconda stagione, perchè se la merita tutta. E ce la meritiamo anche noi!
3 Prova a sfidarmi
Se decidi di guardare questa serie, cosa che ti consiglio comunque di fare, devi concederti un po’ di sano masochismo: tratta da un libro, ha una trama elaborata e la storia è ben scritta, ma il finale lascia davvero con il fiato sospeso e…non è stata rinnovata (però, se masticate l’inglese, potete scoprire come va a finire leggendo il libro di Megan Abbott).
Dare me, titolo originale dello show, ci porta nel mondo delle cheerleaders. Ma non è quello frivolo che ci è arrivato fino ad ora attraverso altre serie; è un mondo duro, competitivo, a volte spietato, in cui per essere dentro devi pagare un costo alto in termini di fatica e di rinunce. E la posta è alta, perché essere nella squadra può essere un lasciapassare per il college e per allontanarsi da quella città che sta morendo lentamente.
Il legame di amicizia tra le due protagoniste viene minato dall’arrivo di una nuova coach, la cui presenza altera tutti gli equilibri e le dinamiche all’interno del gruppo di cheerleaders. Di puntata in puntata la tensione sale, mano a mano che ci avviciniamo ad un evento che non conosciamo, ma che intuiamo essere irreparabile: un evento a cui accenna la voce narrante e che viene richiamato da alcune brevi scene all’inizio di ogni puntata.
Oltre alla trama, la serie è molto interessante per l’ottima prova di due attrici quasi esordienti, Marlo Kelly e Herizen Guardiola, che riescono a dare vita a due personaggi molto credibili e pieni di sfumature. Il legame tra le due è molto articolato e complesso ed è un altro elemento di forza della serie, che indaga molto profondamente nella natura dei rapporti di amicizia e di forza nel gruppo di protagoniste.
Queste sono tre serie Netflix poco conosciute dal grande pubblico, ma che avrebbero meritato molta più attenzione e, soprattutto, una seconda stagione.
Tu le conoscevi? Facci sapere la tua lista personale di serie poco conosciute!