Stephen King, uno degli autori più prolifici e influenti del XX e XXI secolo, è molto più di un semplice scrittore di horror. Con oltre 85 film e serie TV basati sui suoi romanzi e racconti, King è una vera e propria industria culturale, capace di plasmare il panorama dell’intrattenimento come pochi altri. Ma nonostante il suo vasto successo e la sua lunga carriera, sorprende scoprire che solo uno dei film tratti dalle sue opere ha effettivamente vinto un Oscar. Qual è questo film? Scopriamolo insieme.
Stephen King: Dal maestro dell’orrore al gigante di Hollywood
King ha fatto il suo ingresso a Hollywood nel 1976, quando Brian De Palma ha adattato il suo romanzo Carrie (in Italia, Carrie, lo sguardo di Satana). Questo adattamento, un successo sia di critica che di pubblico, ottenne due nomination agli Oscar, inclusa quella per la miglior attrice protagonista a Sissy Spacek. Tuttavia, nonostante il clamore, Carrie non vinse nessuna delle statuette.
Negli anni successivi, il nome di King divenne sinonimo di terrore. I suoi racconti e romanzi come Shining, Christine – La macchina infernale, La zona morta e Cujo vennero adattati da registi di culto come Stanley Kubrick, John Carpenter e David Cronenberg. Tuttavia, nonostante l’iconicità di questi film, nessuno di loro riuscì a conquistare l’Academy.
Un nuovo volto: Stephen King e il cinema “prestigioso”
Nel 1986, Stephen King mostrò al mondo un lato diverso del suo talento, dimostrando di non essere solo il maestro dell’orrore, ma anche un autore capace di evocare sentimenti di nostalgia e malinconia. Questo avvenne quando Rob Reiner adattò il suo racconto The Body nel celebre film Stand by Me – Ricordo di un’estate. Questo film, che racconta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di un gruppo di amici, fu un successo clamoroso e ricevette una nomination agli Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Grazie a Stand by Me, King iniziò a essere riconosciuto non solo come autore di storie dell’orrore, ma anche come scrittore di opere di grande valore emotivo.
Le grandi delusioni agli Oscar: Le ali della libertà e Il miglio verde
Dopo il successo di Stand by Me, altre due pellicole basate su opere di King ricevettero importanti nomination agli Oscar, ma senza portare a casa alcuna statuetta. Nel 1994, Le ali della libertà, tratto dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, ottenne ben sette nomination, tra cui miglior film e miglior attore protagonista (Tim Robbins). Tuttavia, il film non vinse in nessuna delle categorie.
Cinque anni dopo, nel 1999, fu il turno di Il miglio verde, tratto dall’omonimo romanzo di King. Questo dramma carcerario ottenne quattro nomination, tra cui miglior film e miglior attore non protagonista per Michael Clarke Duncan. Anche questa volta, però, il film rimase a mani vuote.
L’unica vittoria agli Oscar: Misery non deve morire (1990)
Sorprendentemente, l’unico film tratto da un’opera di Stephen King che ha vinto un Oscar è stato Misery non deve morire, adattamento del romanzo Misery, diretto da Rob Reiner e uscito nel 1990. La storia di Misery è essenzialmente una rappresentazione delle peggiori paure di King come scrittore: il protagonista Paul Sheldon (interpretato da James Caan) è un autore famoso per una serie di romanzi rosa, e viene sequestrato da una fan ossessiva, Annie Wilkes (Kathy Bates), dopo un incidente stradale. Annie, profondamente disturbata e mentalmente instabile, costringe Paul a riscrivere la sua ultima opera, in cui ha ucciso il personaggio di Misery, il suo preferito.
La performance di Kathy Bates nei panni della spietata Annie Wilkes le valse la vittoria dell’Oscar come miglior attrice protagonista. In un’annata competitiva, Bates riuscì a prevalere su attrici del calibro di Meryl Streep (Cartoline dall’inferno), Anjelica Huston (Rischiose abitudini) e Julia Roberts (Pretty Woman). La sua interpretazione è diventata una delle più iconiche nella storia del cinema, grazie a scene indimenticabili come quella in cui Annie spezza le caviglie di Paul con un martello – una sequenza che ha fatto rabbrividire gli spettatori e che Bates ha menzionato ironicamente nel suo discorso di accettazione agli Oscar.
L’assenza di Stephen King sul podio degli Oscar
Nonostante il vasto numero di film basati sulle sue opere, King non ha mai ricevuto un Oscar per la sceneggiatura o per altri aspetti dei film tratti dai suoi libri. La sua unica “vittoria” è stata indiretta, grazie alla performance straordinaria di Kathy Bates in Misery. Questo non significa, però, che King non sia stato riconosciuto per il suo contributo all’industria cinematografica e letteraria. Oltre ai suoi numerosi premi letterari, King ha vinto ben 109 premi di scrittura e ha ricevuto 16 riconoscimenti alla carriera. Questi premi sottolineano quanto il suo lavoro abbia influenzato profondamente la cultura popolare e il genere horror.
L’eredità di Stephen King nel cinema
Sebbene solo un film basato su un’opera di King abbia vinto un Oscar, il suo impatto sul cinema è innegabile. Film come Shining e Le ali della libertà sono entrati nella leggenda, influenzando generazioni di cineasti e appassionati di cinema. I suoi racconti non solo esplorano le profondità della paura, ma toccano anche temi universali come l’amicizia, la redenzione e la lotta contro il male, temi che hanno un’eco profonda nel cuore degli spettatori.
Un futuro brillante?
Con numerose altre opere di King attualmente in fase di sviluppo per il grande e piccolo schermo, possiamo solo immaginare se uno dei futuri adattamenti riuscirà a ottenere un riconoscimento dall’Academy. King avrà mai la sua vittoria agli Oscar? Il tempo ce lo dirà.
E tu cosa ne pensi? Qual è il tuo film preferito tratto da un’opera di Stephen King? Pensi che un altro dei suoi adattamenti meriti un Oscar? Scrivi nei commenti la tua opinione e condividi con noi la tua passione per il re dell’horror!