Ogni anno porta con sé un nuovo capitolo dell’iconico franchise di Alien, infestato dai temibili Xenomorfi.
Il più recente contributo di Fede Álvarez, Alien: Romulus, ha suscitato reazioni contrastanti tra fan e critici. Tuttavia, è innegabile che si tratti di un film realizzato con estrema cura, che omaggia profondamente la mitologia della saga. Personalmente, l’ho trovato interessante e credo che, come accaduto per Prometheus e Alien: Covenant, Romulus invecchierà bene con il tempo, guadagnando apprezzamenti sempre più diffusi.
Un tributo ai prequel e alla timeline originale
Anche se la trilogia di Prometheus concepita originariamente da Ridley Scott non ha mai visto la sua conclusione, Romulus rende omaggio alla serie prequel con numerosi riferimenti e richiami. Il finale del film, in particolare, è una vera e propria follia che sembra uscita direttamente dal manuale di Prometheus. Inoltre, poiché Romulus si colloca cronologicamente tra Alien (2122) e Aliens (2179), precisamente nel 2142, affonda le sue radici nel cuore della timeline di Alien.
Analizziamo quel finale: caos nella stazione spaziale Romulus
Immagina di trovarti con i tuoi amici in un disperato tentativo di saccheggiare delle capsule criogeniche da una stazione spaziale abbandonata, nella speranza di fuggire da un pianeta minerario oppressivo verso un mondo più abitabile, come Yvaga. Una volta arrivati alla stazione, vi rendete conto che è infestata da creature aliene che vi cacciano uno per uno per usarvi come incubatrici.
Come se non bastasse, scoprite che c’è un androide di servizio abbandonato, chiamato Rook, programmato con l’unico scopo di portare a termine una missione fallita in precedenza: consegnare un’arma biologica, o forse un potenziamento biologico, alla famigerata Weyland-Yutani Corporation.
Quando la squadra si riduce ai protagonisti principali Rain (Cailee Spaeny), il sintetico Andy (David Jonsson) e la giovane Kay (Isabela Merced), incinta e in fuga, la situazione precipita. Nel tentativo di completare la missione lasciata in sospeso da Rook e di salvarsi, i tre si dirigono verso le capsule criogeniche per fuggire. Kay, già catturata da uno Xenomorfo e poi salvata da Rain e Andy, decide di iniettarsi l’arma biologica trovata nel laboratorio della stazione Romulus, sperando che possa trasformarla in una “specie umana più perfetta”.
Ma, come ci si aspetta da un film di Alien, le cose non vanno come previsto. Sebbene l’iniezione aiuti Kay a scappare mentre Rain e Andy lottano contro acido a gravità zero e ascensori, provoca un effetto collaterale particolarmente bizzarro. L’arma biologica, conosciuta come “black goo” (nome in codice A0-3959X.91—15), introdotta per la prima volta in Prometheus sul pianeta degli Ingegneri, agisce come catalizzatore per la gravidanza di Kay, ma invece di un normale bambino umano, nasce un ibrido mostruoso tra umano, Ingegnere e Xenomorfo, soprannominato The Offspring.
Ecco come Alvarez spiega black goo:
“La melma nera è l’origine di tutto ciò che è stato introdotto in Prometheus. È la fonte di tutta la vita, ma è anche, in particolare, ciò da cui provengono gli Xenomorfi, il che significa che deve far parte di loro. È quasi come se fosse il seme degli Xenomorfi. Quindi, abbiamo pensato: se questa sostanza modifica il DNA e gli Ingegneri sono chiaramente emersi dalla stessa radice della vita, per me era logico che [la prole di un umano e di uno Xenomorfo] dovesse avere quell’aspetto.”
È una roba piuttosto intensa! Ma è perfettamente in linea con il modus operandi di Alien. Ne segue una sequenza di scontro (davvero spettacolare) tra Rain e The Offspring, che si conclude inevitabilmente con The Offspring risucchiato nello spazio profondo, semi-congelato nell’idrogeno liquido.
Sarà questa l’ultima volta che vedremo The Offspring? Considerando che Rain e Andy fuggono a bordo del Corbelan portando con sé ancora un po’ di melma nera, non lo escluderei del tutto. Inoltre, anche se solo lontanamente collegato, non dimentichiamo lo xeno-ibrido umanoide simile in Alien: Resurrection.
Il futuro di Alien: cosa ci aspetta dopo Romulus?
Dopo il climax di Romulus, non possiamo fare a meno di chiederci cosa ci riservi il futuro del franchise. La prossima tappa per i nostri amati Xenomorfi sarà la Terra, nella serie TV Alien: Earth di Noah Hawley, attesa su FXX. Ambientata nel 2092, prima degli eventi di Prometheus, la serie promette di riportare i temi classici del franchise, come la critica al capitalismo, direttamente sul nostro pianeta.
Non si conoscono ancora molti dettagli sulla serie, ma Hawley ha anticipato che sarà qualcosa di speciale, soprattutto considerando il suo talento nella realizzazione di serie TV. Alien: Earth è attesa per il 2025 e promette di essere un’aggiunta entusiasmante all’universo di Alien.