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La recensione dettagliata per Split:
Dopo un paio di blockbuster sci-fi venuti male, M. Night Shyamalan è tornato al suo vecchio stile del cinema, con questo tagliente thriller psicologico denominato Split. E’ un film veramente stravagante, pieno di tocchi inquietanti ed interpretazioni meravigliosamente intense. Eppure c’è una fastidiosa sensazione sul fatto che il regista stia usando un vero e proprio problema di salute mentale per creare emozioni a buon mercato.
L’uomo che soffre di questa condizione è Kevin (James McAvoy), ed ha 23 identità in lotta per la supremazia dentro di lui. Il capo è Dennis, uno psicopatico che sta lavorando in combutta con la collega alter-ego Patricia per rapire tre giovani donne, l’emarginata ed abusata Casey (Anya Taylor-Joy) e due compagne di classe (Haley Lu Richardson e Jessica Sula). Quando queste ragazze cercano di mettere le sue identità una contro l’altra per fuggire, Kevin frequenta le sessioni dalla sua psichiatra Dr Fletcher (Betty Buckley), un’esperta di queste problematiche. E lei non ha idea di quello che sta realmente facendo il suo paziente o che tutti i suoi personaggi sono terrorizzati da una nuova identità minacciosa che chiamano la Bestia.
Shyamalan è un esperto nel rilasciare indizi in ogni scena, tipo con la creazione di un dialogo pieno di insinuazioni ed incoraggiando gli attori a sceneggiare connessioni inaspettate. Come il film procede, sia Kevin che Casey rivelano i dettagli più significativi del loro passato triste, permettendo a Shyamalan di manovrare allegramente la tensione. Il risultato è piacevolmente inquietante, e tiene il pubblico attento all’evolversi di una trama che è impossibile da prevedere. Gli spettatori simpatizzeranno per Casey, una ragazza che è sopravvissuta ad una brutta infanzia ed è determinata ad uscire da questa situazione prima che si trasformi in qualcosa di più orribile.
Naturalmente, il fulcro del film è la splendida collezione delle personalità interpretate da McAvoy con il personaggio Kevin. Energico, divertente, affascinante e terrificante, McAvoy si impegna al massimo per dare una sorta di credibilità ad ogni suo personaggio, anche quando aggiunge tocchi esilaranti ed infantili nella sua interpretazione del ragazzino Hedwig. Quindi è un peccato vedere i personaggi perdersi nel banale durante la sequenza finale, che avrebbe dovuto essere più scura e profonda. Conoscendo lo stile del regista mi sarei aspettato un colpo di scena nel finale tipo “Il Sesto Senso” ma nulla di tutto ciò avviene. Split è comunque un piacevole thriller psicologico, in puro stile Shyamalan, che ha saputo regalare un altro piacevole gioiello ai suoi fan.
La Recensione
Il Verdetto su Split
<p style="text-align: justify;">Conoscendo lo stile del regista mi sarei aspettato un colpo di scena nel finale tipo "Il Sesto Senso" ma nulla di tutto ciò avviene. Split è comunque un piacevole thriller psicologico, in puro stile Shyamalan, che ha saputo regalare un altro piacevole gioiello ai suoi fan.</p>