La docuserie del regista francese Jalil Lespert si chiama Stanza 2806, è su Netflix dal 7 dicembre 2020 e ripercorre in quattro puntate le vicende che hanno preceduto e poi seguito il presunto episodio di violenza sessuale ai danni di Nafissatou Diallo, avvenuto nel 2011 a New York nella, appunto, stanza 2806 di un hotel, in cui venne coinvolto il politico francese Dominique Strauss-Kahn.
Chi è Dominique Strauss-Kahn
Dominique Strauss-Kahn è nato a Neuilly-sur-Seine, il 25 aprile 1949, ed è un economista e un politico francese.
Ha studiato Scienze politiche a Parigi e ha conseguito il dottorato in scienze economiche, diventando successivamente professore ordinario alla facoltà di Scienze politiche, sempre a Parigi.
La sua carriera politica muove i primi passi all’interno del Partito Socialista, di cui faceva parte. Più volte è stato nominato ministro nei governi alla guida di tale orientamento politico: la sua prima elezione a deputato avvenne nel 1986, nell’Alta Savoia, e poi nel 1988, quando venne rieletto in un collegio della Val-d’Oise, dove fu in seguito nominato presidente della Commissione delle Finanze dell’Assemblea Nazionale.
Nel 1991 fu nominato ministro dell’Industria e del Commercio estero, funzione che mantenne per due anni, sia nel governo di Édith Cresson che di Pierre Bérégovoy. Alle elezioni del 1993 però, vinse una coalizione di centro-destra e Dominique Strauss-Kahn perse l’incarico. Nello stesso anno fondò uno studio legale.
Guadagnò, al posto dell’incarico di ministro, la nomina di Presidente di un gruppo di esperti del Partito Socialista. Nel 1997 venne nominato ministro dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria all’interno di un nuovo governo: quello di Lionel Jospin, il nuovo Primo ministro della Francia.
Tale posizione lo consacrò come personaggio chiave all’interno dell’opinione popolare, in quanto l’economia francese di quegli anni conobbe un’esplosione positiva, con la conseguente creazione di nuovi impieghi e opportunità, circostanza che creò contentezza in tutto il Paese.
Alcuni processi che lo videro coinvolto nella sua attività di avvocato, portarono Strauss-Kahn a rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico di ministro nel 1999. Due anni dopo, Strauss-Kahn venne pienamente scagionato da tutte le accuse e fu rieletto deputato.
Nel 2007 Dominique Strauss-Kahn venne candidato alla direzione generale del Fondo monetario internazionale (FMI) dal presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, vincendo l’incarico, che mantenne dal 1° novembre 2007 al 18 maggio 2011, invece che fino al 1° novembre 2012 (data di scadenza dell’incarico) a causa delle vicende legali che lo videro coinvolto.
La vicenda dello stupro
La docuserie Netflix inizia raccontando chi è Dominique Strauss-Kahn, per far comprendere l’importanza del ruolo che rivestiva all’epoca dei fatti che sconvolsero la sua vita, ruolo che lo consacrò anche come uno fra gli uomini più potenti del mondo.
Era il 14 maggio 2011, quando Strauss-Kahn venne arrestato all’aeroporto di New York poco prima di imbarcarsi sul volto per il rientro in Francia, con l’accusa di aver stuprato la cameriera Nafissatou Diallo, in un albergo in cui alloggiava.
L’accusa arrivò proprio all’apice della carriera di Strauss-Kahn, quando si trovava tra i candidati favoriti per divenire presidente della Repubblica francese.
Non pochi i dubbi complottisti raccolti dietro alla vicenda: taluni ritennero che fu una manovra gestita da Sarkozy nel tentativo di eliminare il più minaccioso avversario in vista delle elezioni presidenziali del 2012, altri pensarono, invece, che era una vendetta interna dei molti membri feriti del Partito Socialista, pronti a far pagare a Strauss-Kahn il prezzo di alcune sue decisioni.
Tutta la carriera sfumò in poco tempo, e Dominique venne detenuto negli USA per diversi mesi, fino ad agosto del 2011, quando la Corte valutò le prove contro di lui insussistenti e il caso venne archiviato.
L’imparzialità della docuserie
Il regista francese Jalil Lespert fonda l’imparzialità della sua docuserie sull’intreccio tra la narrazione dei fatti e sulle testimonianze. La principale è quella di Nafissatou Diallo, inizialmente restia all’intenzione di partecipare ed esporre la sua versione, convintasi poi, probabilmente, dal fatto che nel 2021 lei stessa pubblicherà un libro per raccontare al mondo la sua verità. Ma Diallo non è la sola: oltre a lei sono stati intervistati i suoi avvocati, gli agenti di polizia e le donne coinvolte in altri scandali che hanno visto accusato Dominique Strauss-Kahn.
Fra queste la giornalista Tristane Banon, che nel 2011, molti anni più tardi rispetto all’accaduto dei fatti (2002), aveva sporto denuncia per tentato stupro, facendosi coraggio dopo la denuncia di Diallo. Tristane Banon è la figlia di Anne Mansouret, consulente socialista che aveva avuto rapporti consenzienti con Strauss-Kahn.
Interviene poi anche l’economista Piroska Nagy, che aveva accusato Dominique di aver abusato della sua posizione di potere allo scopo di conseguire favori sessuali. Trova spazio nell’ultimo episodio la vicenda di feste a luci rosse popolate da escort a Lille, fra cui Mounia, a cui prese parte Strass-Kahn e che gli costò l’accusa di sfruttamento aggravato della prostituzione, da cui venne scagionato.
L’unica dichiarazione che manca è quella di Dominique Strauss-Kahn, il quale ha annunciato su Twitter che la sua versione dei fatti verrà esposta attraverso un “contro-documentario”:
“Per la prima volta, ho accettato in un documentario di ripercorrere tutta la mia storia personale e professionale, dalla politica francese alle sfere internazionali. Questo film, attualmente in produzione, racconterà gli eventi che hanno segnato la mia vita e verrà rilasciato nell’autunno del 2021. Non ho mai dato la mia versione dei fatti che hanno segnato il mio ritiro dalla vita politica, altri si sono incaricati di farlo al posto mio, prendendo la parola a partire da ritagli di giornale, interviste e fatti reali o presunti. È giunta l’ora di esprimermi”.
Perché guardarlo?
La docuserie di Jalil Lespert racconta senza troppe divagazioni chi erano i personaggi principali: Dominique Strauss-Kahn e Nafissatou Diallo.
Di entrambi scava nel passato, racconta chi sono stati e chi sono, e come sono arrivati al 2011. La narrazione dei fatti è chiara e precisa, e l’integrazione delle interviste non ci fa schierare da una parte o dall’altra, ma consente in modo onesto di formarsi un’opinione sulla vicenda.
Non vengono omesse le teorie di complotto, ma neanche appoggiate o derise. Nonostante manchi la testimonianza fondamentale di Strauss-Kahn, Lespert riesce a ricomporre con onestà intellettuale la vicenda di un episodio che ha spalancato le porte al successivo movimento del Me Too che, nonostante le polemiche, ha conferito potere alla voce femminile.
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La Recensione
Stanza 2806
Stanza 2806 è una docuserie che racconta in modo imparziale lo scandalo che ha travolto Strauss-Kahn nel 2011, quando venne accusato di stupro. Permette di farsi un'idea completa della vicenda.
PRO
- Il racconto è equilibrato e imparziale.
CONTRO
- Manca la versione dei fatti di Strauss-Kahn.