Storia di Maria, il nuovo film di Netflix diretto da D.J. Caruso, tenta di rileggere una delle storie più iconiche della Bibbia con un approccio ambizioso. La pellicola punta a unire il dramma spirituale e l’azione cinematografica, ma il risultato finale è un mix che non sempre convince. Curiosi di scoprire di più? Allacciate le cinture, perché vi aspetta un viaggio insolito tra devozione e combattimenti.
Una storia nota, ma con un twist moderno
“Pensate di conoscere la mia storia? Fidatevi, non la conoscete”, dice Maria (interpretata con sincerità da Noa Cohen) all’inizio del film. Con queste parole, veniamo trasportati in un racconto che cerca di aggiungere nuovi strati al mito biblico. Assistiamo alla nascita miracolosa di Maria, alle difficoltà dei suoi genitori e ai suoi primi incontri con la fede e la tentazione.
E sì, c’è anche Satana (un inquietante Eamon Farren), la cui estetica – denti marci inclusi – sembra uscita direttamente da un horror di seconda categoria. Ma l’elemento che spicca di più è Erode il Grande, interpretato da un maestoso Anthony Hopkins, che trasforma il tiranno biblico in un personaggio tanto spaventoso quanto affascinante. Tra atti di crudeltà estrema e deliri di onnipotenza, Hopkins dona al film un antagonista memorabile.
Più azione che contemplazione
D.J. Caruso sceglie di rendere questa rilettura biblica più dinamica con scene d’azione che vede protagonista Giuseppe (un convincente Ido Tako) mentre impugna una spada per proteggere Maria dai centurioni romani. Se da una parte queste sequenze offrono un ritmo incalzante, dall’altra rischiano di sembrare fuori luogo per una storia che dovrebbe esplorare la spiritualità e la fede. Certo, l’intento è chiaramente quello di coinvolgere un pubblico moderno, ma a volte si perde il tono intimo e riflessivo che ci si aspetta da una narrazione di questo tipo.
Cast stellare, con qualche limite
Parlando del cast, non si può non lodare Anthony Hopkins: il suo Erode è un mix di carisma e follia che tiene incollati allo schermo. Anche Susan Brown nel ruolo della profetessa Anna riesce a colpire, regalando una performance intensa e credibile. Noa Cohen, nel ruolo di Maria, fa del suo meglio per rendere giustizia a un personaggio così iconico, ma è spesso penalizzata da dialoghi poco incisivi.
Tuttavia, non tutti i personaggi brillano allo stesso modo. Alcuni, come i genitori di Maria, rimangono bidimensionali e non riescono a trasmettere il peso emotivo che la loro storia richiederebbe. Questo lascia alcune sottotrame poco sviluppate, privando il film di una maggiore profondità narrativa.
Luci e ombre di una produzione ambiziosa
Dal punto di vista visivo, Storia di Maria è un piccolo gioiello: i costumi sono accurati, le scenografie ricche di dettagli e la fotografia richiama i dipinti rinascimentali, con giochi di luce che valorizzano ogni inquadratura. Tuttavia, questa perfezione estetica non riesce a compensare una sceneggiatura che oscilla tra momenti di grande intensità e altri eccessivamente melodrammatici. Alcune scene sembrano forzate, quasi come se il film non sapesse decidersi tra un approccio epico e uno più intimo.
Caruso, già noto per film d’azione come Disturbia e xXx – Il ritorno di Xander Cage , sembra portare con sé alcune scelte stilistiche che funzionano meglio in altri generi. Le sequenze di combattimento, pur ben coreografate, sembrano stridere con il contesto biblico, lasciando perplessi gli spettatori che si aspettavano una narrazione più fedele alle radici spirituali della storia.
Conclusione
Storia di Maria è un film che divide. Da un lato, offre una prospettiva fresca e un’estetica impeccabile; dall’altro, soffre di una sceneggiatura altalenante e di alcune scelte stilistiche discutibili. Tuttavia, rimane un’opera che merita una visione, se non altro per l’interpretazione magnetica di Anthony Hopkins e per il coraggio di provare qualcosa di nuovo con una storia così consolidata. Per me merita 6, ma solo grazie ad Hopkins, altrimenti 4 sarebbe stato il voto più giusto.
E voi? Cosa ne pensate di questa rivisitazione biblica? Vi ha emozionato o vi ha lasciati indifferenti? Lasciate un commento qui sotto e fatemi sapere la vostra opinione!
La Recensione
Storia di Maria
Storia di Maria combina un’estetica impeccabile e un cast solido, ma soffre di scelte narrative altalenanti e momenti melodrammatici. Più un action movie che un film che dovrebbe esplorare la fede.
PRO
- Anthony Hopkins regala un’interpretazione magnetica e memorabile nei panni di Erode il Grande.
- La produzione è visivamente impeccabile, con costumi e scenografie che richiamano l’arte rinascimentale.
- Non vedo inclusività forzate.
CONTRO
- Alcune scene d’azione risultano fuori luogo, compromettendo l’equilibrio narrativo.
- La sceneggiatura soffre di momenti melodrammatici che riducono l’impatto emotivo complessivo.