Se stai cercando un film horror da guardare su Netflix, devi sapere che Storia di un Fantasma non è assolutamente un film di paura, tutt’altro, è un film riflessivo pieno di spunti filosofici e metafisici. Niente salti dalla sedia, niente brividi lungo la schiena, niente di tutto ciò.
Quindi, prima di iniziare a guardare Storia di un Fantasma, assicurati di essere ben predisposto ad una storia da gustare con calma, senza scene di azione, con un tema che ti lascerà non pochi interrogativi e un finale sospeso, tra incredulità e commozione. Insomma, guardare Storia di un Fantasma di David Lowery (che ne ha scritto anche la sceneggiatura) è un’esperienza unica, che coinvolge ed emoziona solo se preso nel modo giusto.
Per aiutarti nella visione, ecco quindi la mia recensione e i pro e i contro di questo film molto particolare.
La recensione di Storia di un Fantasma
Il film inizia mostrandoci la vita di una coppia (semplicemente chiamati C e M) in una graziosa casa, piccola e misteriosa, perché spesso piena di rumori inspiegabili. M racconta che, ogni volta che ha cambiato casa nella sua vita, ha sempre fatto in modo di lasciare nella vecchia abitazione un piccolo bigliettino nascosto da qualche parte, in modo da poter lasciare qualcosa di sé in quel posto. Con questo racconto, si apre uno dei temi del film, che è quello del ricordo, della memoria legata ad un luogo.
La storia prende il via quando C, tornando a casa in macchina, rimane vittima di un grave incidente e perde la vita. Lasciato nell’obitorio dell’ospedale, la salma di C si anima e, ricoperto dal lenzuolo della sala mortuaria, inizia a vagare per il mondo sotto forma di fantasma.
Il muro dell’ospedale si squarcia, mostrando la luminosa luce dell’Aldilà, ma il Fantasma non varca quella porta, decidendo di restare nel mondo, e raggiungere la sua vecchia casa per restare accanto al suo amore perduto. Il film prende così la sua vera forma, abbracciando totalmente il punto di vista del Fantasma e offrendo allo spettatore l’opportunità di riflettere su temi quali la caducità della vita, la storia dell’umanità e del singolo, la ciclicità della vita e della morte e molto altro.
Per raccontare temi così profondi e metafisici, il regista David Lowery sceglie una fotografia dai colori tenui e anticati, e un montaggio dai tempi lunghissimi, il più delle volte immobili, fatti di scene fisse e piani sequenza, di movimenti impercettibili e sofisticati giochi di luce.
Se nella prima mezz’ora di film abbiamo l’impressione che la lentezza sia immotivata, questa prende senso dopo, nella seconda parte della storia, quando il Fantasma torna nella sua vecchia casa e vive lì un tempo eterno, che scorre inesorabile, impercettibile e lento dal suo punto di vista, ma che allo stesso tempo ci mostra i tanti avvenimenti che accadono tra quelle mura dopo che M è andata via, le varie persone che si trasferiscono, che vivono, che passano, che nascono e muoiono.
Il film ci mostra, allo stesso tempo, la storia dell’Umanità vista dagli occhi di un Fantasma e la storia del singolo, e di ogni singola persona che, nella complessità dell’universo, non vive che un istante, ma che tenta in tutti i modi di lasciare qualcosa di sé, di non svanire con la morte, di lasciare un’opera, una canzone, qualcosa che viva anche dopo la sua dipartita.
Interessante la scelta di rappresentare il Fantasma nel modo più classico e semplice, con un lenzuolo bianco e due profondi buchi neri all’altezza degli occhi. Una presenza costante, in alcuni momenti anche inquietante, ma che è semplicemente spettatrice dello scorrere del tempo, delle ere e delle vite altrui, che a volte riesce a muovere qualcosa, a far vibrare le luci, ma che non può fare molto altro se non aspettare e guardarsi intorno.
Nell’ultima parte del film ci rendiamo anche conto che il tempo raccontato in Storia di un Fantasma è un tempo ciclico, che vive e rivive se stesso. Ci ritroviamo infatti con il Fantasma che guarda se stesso da vivo, nel momento in cui arriva in quella casa con M, e che riesce anche a interagire con loro, facendo dei rumori, gli stessi che sentiamo ad inizio del film.
Perché guardare o non guardare il film
Storia di un Fantasma è stato presentato al Sundance Film Festival del 2017 dove ha ricevuto un’ottima accoglienza, sia da parte della critica che da quella del pubblico. In questo periodo il film è presente sulla piattaforma streaming di Netflix, dove ha raggiunto in pochi giorni i primi posti della top 10 dei film più visti.
I motivi per guardare un film come Storia di un Fantasma sono tanti, primo fra tutti la voglia di immergersi in riflessioni molto profonde, che mirano a verità irraggiungibili, ma che fanno parte della storia stessa dell’Uomo. Da sempre infatti filosofi e artisti si sono interrogati sulle leggi misteriose della vita e della morte, e su temi che, se non sono di paura, ci fanno comunque provare un brivido.
Un altro motivo per guardare il film è che è fatto di immagini bellissime, con una fotografia eccezionale. Le sequenze sono una sorta di album fotografico sfogliato con la giusta calma e assaporato in ogni piccolo dettaglio.
Molto bravi anche i due attori protagonisti, Rooney Mara e Casey Affleck, che riescono ad esprimere al meglio le emozioni della giovane coppia, e ad essere a loro modo perfetti nella lentezza delle immagini e nell’intimità di ogni istante della storia interpretata nel film.
Ma veniamo anche ai motivi per non guardare Storia di un Fantasma. Passa oltre e cerca altro se non sei una persona che ama le grandi riflessioni, i film con finale sospeso e con messaggio da interpretare.
Se ami di più le storie ricche di scene d’azione, o i montaggi veloci e frenetici, con Storia di un Fantasma vorrai dare fuoco alla TV dopo i primi 3 minuti. Se insisterai nella visione, finirai per distrarti, per pensare ad altro e non riuscirai quindi ad immergerti nel vivo della storia che finirà per sembrarti di una noia mortale.
Gli spettatori sono tutti diversi tra loro, e non tutti i bei film possono piacere ad ognuno di noi. Con Storia di un Fantasma il regista fa delle scelte precise, riuscendo a trattare un tema visto e rivisto in un modo nuovo, sorprendente, ma non per forza coinvolgente per tutti.
Dopo un inizio incerto, a me il film è piaciuto molto, quindi il mio suggerimento è quello di “resistere” oltre la prima mezz’ora, dargli una possibilità. Quando arriverai al finale, capirai che anche l’inizio ha senso, e che nel quadro generale della storia è proprio come dovrebbe essere. Un’opera ben confezionata, che emoziona, commuove e ci lascia assorti nelle più grandi riflessioni della vita.
Se hai già visto Storia di un Fantasma, fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento.
La Recensione
Storia di un Fantasma - Recensione
Storia di un Fantasma non è un horror, ma un film che parte da un punto di vista originale per raccontare temi filosofici e metafisici come la ciclicità della vita, la memoria, il ricordo e la storia dell'Umanità. Per chi ama film dai tempi lunghi con finale da interpretare.
PRO
- Fotografia
- Tema che spinge alla riflessione
- Casey Affleck e Rooney Mara
CONTRO
- Inizio che può sembrare lento