Strappare lungo i bordi è una delle serie che, in questi ultimi giorni, ha creato un gran parlare a proposito del fatto che il suo autore Zerocalcare – pseudonimo di Michele Rech (La profezia dell’armadillo, Kobane Calling, Rebibbia Quarantine) -, ha scelto di utilizzare il dialetto romanesco. Chi, infatti, ha avuto modo di guardare lo show andato recentemente in onda in prima visione assoluta sulla piattaforma Netflix, si sarà certamente reso conto che il protagonista parla per lo più con la cadenza tipica della nostra Capitale.
Un problema? Un difetto? Una scelta inopportuna o forse sbagliata? Per molti non lo è stato, certamente per tutti coloro che hanno apprezzato lo show, che ne hanno parlato benissimo, che lo hanno citato e consigliato agli amici, che hanno condiviso video e foto tratti dalla serie. Sui social, infatti, in pochissimi non fanno riferimenti alla ultima visione di Strappare lungo i bordi che rappresenta probabilmente uno dei prodotti televisivi italiani migliori tra quelli andati in onda più recentemente.
Da dove, quindi, è nata la polemica? Cosa ha spaccato in due i telespettatori di una delle serie televisive più viste in Italia sulla piattaforma streaming degli ultimi mesi? Proprio l’uso del dialetto! Il pubblico, infatti, si è diviso in due gruppi: quelli che gridano al capolavoro assoluto, che parlano di un prodotto nuovo, fresco, in grado di far riflettere e di porsi domande anche importanti, una serie che oltre a divertire fa pensare e lascia con un magone senza fine, e la generazione dei 40/50enni non può essere rimasto indenne alla visione.
E, dall’altra sponda, troviamo invece quelli – un gruppo molto ristretto ma anche altrettanto rumoroso – che hanno caldeggiato feroci dibattiti e sterili polemiche, sempre a mezzo social, sostenendo che non sono riusciti a seguire la serie, che hanno capito poco o nulla a causa dell’uso smodato del dialetto romanesco. Una polemica, dunque, alla quale l’artista ha deciso di rispondere con un messaggio sul suo profilo ufficiale di Twitter.
La risposta di Zerocalcare sul suo profilo Twitter
Il polverone rispetto all’utilizzo del dialetto nella serie di Zerocalcare, dunque, che continua a suon di post, tweet e risposte che gli utenti, accaldati dalla questione continuano a scambiarsi senza requie, sembra non aver scosso affatto l’autore dello show che, serafico, ha deciso di rispondere con una frase delle sue:
“Madonna regà ma come ve va de ingarellavve su sta cosa.”
Molto calmo e anche sintetico rispetto a tutto ciò che sta accadendo, anche in questo caso Zerocalcare ha saputo dare prova di grande intelligenza, misura e pacatezza, senza lasciarsi coinvolgere in beghe inutili, spesso pretestuose e certamente controproducenti. Anche perché chi non se la sente di guardare la serie in dialetto, può tranquillamente cambiare canale. Perché no?
Strappare lungo i bordi è una serie originale italiana di animazione ambientata dell’universo narrativo di Zerocalcare, che ne è scrittore e direttore. Protagonisti di Strappare Lungo i Bordi sono per lo più personaggi cult ideati dall’autore, come Secco, Sarah, l’Amico Cinghiale e l’iconico Armadillo, la cui voce è stata prestata dall’attore Valerio Mastandrea (In barca a vela contromano, Il siero della vanità, Moschettieri del re – La penultima missione).
Chi è Zerocalcare
Un fumettista italiano nato a Cortona il 12 dicembre 1983. Autore di tantissime opere, ha raggiunto il 2019 il traguardo di vendita di più di un milione di copie dei suoi libri, amatissimi dai numerosi fan. Strappare Lungo i Bordi è disponibile su Netflix dal 17 novembre 2021. Voi avete visto la serie? Cosa ne pensate? E della polemica che si sta dibattendo in queste ore? Scriveteci la vostra impressione nei commenti.