Scheda del Film:
Titolo: Stronger
Genere: Drammatico;
Cast: Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Miranda Richardson, Clancy Brown, Carlos Sanz;
Regia: David Gordon Green;
Sceneggiatura: John Pollono;
Budget: 30 milioni di dollari
Anno: 2017
Durata: 116 minuti;
[taq_review]
Trama del film Stronger
“Stronger” racconta una storia vera, una storia in cui tutti potremmo calarci, una storia che racconta il tragico gioco della fatalità, quello che potrebbe farci trovare, un giorno come un altro della nostra vita, al posto sbagliato nel momento sbagliato. È la vera storia di Jeff Bauman, un ragazzo che il 15 aprile 2013, nel tentativo di riconquistare la sua ex fidanzata, va a vederla gareggiare alla Maratona di Boston con un cartellone pieno di parole incoraggianti.
All’improvviso due ordigni esplodono in mezzo alla folla, causando la morte di tre persone e diverse centinaia di feriti. Tra i feriti più gravi, c’è purtroppo anche Jeff Bauman. Una delle bombe, esplosa poco distante da lui, gli ha portato via le gambe, che vengono perciò amputate sopra il ginocchio. Risvegliatosi in ospedale dopo l’operazione, Jeff rivela di aver vistoil terrorista, aiutando così l’FBI ad identificarlo. Ben presto, la sua incredibile storia, diventa simbolo, e lui viene innalzato come eroe nazionale, simbolo di una nazione che si piega ma non si spezza.
Recensione del film
Il film di David Gordon Green si prefigge di raccontare la storia vera di un uomo che ha visto cambiare la sua vita in meno di un secondo; il boato di un’esplosione, il dolore, la paura, il risveglio in una vita per sempre diversa da quella di prima.
La storia di Jeff Bauman, raccontata in prima persona in un libro, ci viene mostrata nel film sin da subito come la storia di un uomo che non cede alla paura, che cerca di restare positivo, ironico e motivato. Dietro l’apparente forza, però, si nasconde un uomo traumatizzato, sofferente, che mal sopporta le reazioni della propria famiglia che, come il resto del mondo, lo innalza ad eroe. Un’eroicità che Jeff non comprende “perché sarei un eroe?- si chiede –solo perché mi trovavo lì e mi sono fatto saltare le gambe?“. Domanda legittima, che scardina e sembra voler combatterre la visione pubblica della tragedia in favore di una più intima, più vera e semplice.
Eppure, nella parte finale, mentre il protagonista combatte con i suoi lati peggiori e cerca di mantenere in piedi il suo rapporto sentimentale, la chiave di lettura più personale e nascosta viene abbandonata. Tutto volge in favore di quella visione pubblica che prima sembrava messa sotto accusa. Jeff impara a convivere con la sua immagine pubblica, sventola bandiere e fa lanci beneauguranti alle partite. Stringe mani, conosce persone e accetta di diventare simbolo ed eroe di una nazione che spesso sa ritrovarsi unita solo dopo aver incassato duri colpi dal nemico di turno. Quando Jeff arriva a mettersi nuovamente in piedi, grazie a delle accurate protesi, non vediamo più l’uomo, ma il simbolo di un Paese che vede nella metafora del rialzarsi il suo vanto.
La lettura più personale e nascosta, quella che sembra voler emergere all’inizio, viene quindi abbandonata per mostrarci la versione ufficiale e pubblica dei fatti. Per questo motivo il film risulta essere deludente: pieno di spunti interessanti nella prima parte e superficiale e patinato nella seconda.
Jake Gyllenhall: la vera forza del film
L’attore protagonista che interpreta il ruolo di Jeff Bauman è Jake Gyllenhall, il vero punto di forza del film. La sua interpretazione è fantastica, piena di sfumature profonde e interessanti che mettono in luce il grande lavoro che sta alla base. Se c’è un motivo per andare a vedere questo film, questo è sicuramente Jake Gyllenhall, già premiato per questo ruolo con il Golden Eye Award.
La Recensione
Valutazione
Una storia vera che emoziona e commuove, ma che nella sua trasposizione filmica non si spinge molto oltre la superficie