Suburræterna è una serie drammatica e d’azione ambientata a Roma, diretta da Ciro D’Emilio e Alessandro Tonda. La serie ha come protagonisti Giacomo Ferrara nel ruolo di Alberto Anacleti, noto come Spadino, e altri attori come Carlotta Antonelli, Federica Sabatini, Filippo Nigro. È composta da 8 episodi, ciascuno della durata di circa 45-50 minuti.
La storia continua da dove si era interrotta la serie precedente: “Suburra – La serie 3 stagione“. Si concentra sulle lotte per il potere e sulla corruzione a Roma provando ad esplorare la vita complessa dei personaggi mostrati sullo schermo. La città è in caos, con incendi ogni dove e il governo è sull’orlo del collasso. Anche il Vaticano è in difficoltà. Nel frattempo, alcuni personaggi come Cinaglia e Badali controllano il crimine a Roma con l’aiuto di Adelaide, Angelica e Nadia.
La serie introduce nuove sfide quando Damiano Luciani e la sua famiglia creano caos in città. Diciamo che Damiano è il classico cavallo di troia. Fa il finto tonto e poi tradisce quando meno te lo aspetti. Questo porta Spadino a tornare a Roma per proteggere la sua famiglia e cercare vendetta per la morte di sua madre, uccisa in un complotto ordito dalla sua ex moglie, Angelica, e dalla famiglia di suo marito, Damiano Luciani.
La serie racconta varie storie, dalla politica allo stadio di Roma ai problemi della chiesa, mescolando intrighi familiari e traffico di droga. Nonostante la complessità, il tema principale è la lotta per il potere. Tra l’altro è interessante la questione stadio perché i nuovi proprietari della Roma, i Friedkin, vorrebbero costruire a tutti i costi lo stadio nella capitale italiana, ma incontrano un sacco di difficoltà burocratiche, un po’ come sta accadendo a Firenze dove a Commisso non è stato permesso di buttare giù un rabbercio quale l’Artemio Franchi, che verrà però ristrutturato (per l’ennesima volta) con i soldi pubblici e non con quelli dei privati. I Friedkin avrebbero voluto fare lo stadio nel quartiere di Pietralata ma, per ora, qualcuno ha sempre messo i bastoni tra le ruote alla famiglia americana. Probabilmente e, come ci vuole comunicare anche Suburræterna, ci sono molte persone che bisogna accontentare per creare un’opera che porterà parecchi soldi alla politica e criminalità. In Italia purtroppo funziona così.
Tornando alla serie.
“Suburræterna” cerca di rinnovarsi affrontando temi attuali come appunto lo stadio o i movimenti di dissenso a Roma. Tuttavia, manca di personaggi avvincenti come quelli delle serie precedenti. Il solo Giacomo Ferrara mantiene alta l’attenzione dello spettatore. Aliosha Massine (che interpreta Ercole Bonatesta) non mi ha convinto del tutto nel ruolo di politico corrotto e anche gli altri nuovi arrivati mi sembrano piuttosto deboli se confrontati a quelli degli ultimi capitoli di Suburra: Alessandro Borghi, Francesco Acquaroli, Claudia Gerini.
A salvare la baracca però c’è Giacomo Ferrara.
L’attore Giacomo Ferrara rappresenta molto bene un personaggio che, sebbene inizialmente non sia entusiasta di assumere un ruolo di leadership, si rivela capace di agire con determinazione e successo quando è veramente motivato o sente fortemente la necessità di raggiungere un certo scopo. Questo tipo di personaggio è tipico nelle storie sulla mafia italiana. Se solo a Spadino fosse stato dato un copione migliore, avrebbe potuto raggiungere il carisma di un personaggio come Michael Corleone de “Il Padrino”. Ciò non significa che il copione sia cattivo, ma non offre niente di nuovo. Si tratta di un’altra lotta per il potere, uno scontro di ideologie senza una ragione apparente, con tanto di sparatorie e azione.
A volte, sembra che la storia sia troppo complessa, con molti dettagli e aspetti politici che non vengono approfonditi, e questo è un errore degli sceneggiatori. Avrebbero dovuto considerare che, essendo trascorsi tre anni dall’ultima puntata della serie precedente, ci sarebbe stato anche un pubblico diverso che avrebbe guardato questa nuova serie. Questo nuovo pubblico avrebbe dovuto essere preso in considerazione, facilitando la comprensione della trama e dei personaggi.
A parte questo, Suburræterna è visivamente impressionante, e riesce a catturare molto bene l’atmosfera di Roma. Purtroppo la narrazione soffre di una progressione frammentata. Con “progressione frammentata” mi riferisco al fatto che la storia non procede in modo fluido e lineare, ma piuttosto a salti, con episodi o scene che sembrano scollegati gli uni dagli altri. In altre parole, la storia non segue un flusso costante, che può rendere difficile per gli spettatori seguire la trama e comprendere completamente il collegamento tra gli eventi. Questo può accadere per diversi motivi, come il tentativo di raccontare troppe storie secondarie contemporaneamente, passando rapidamente da un personaggio all’altro senza svilupparli a fondo, o saltando nel tempo senza spiegazioni chiare.
La trama dei Luciani è interessante, ma la sottotrama sulla morte della madre di Spadino non è particolarmente toccante e viene affrontata troppo velocemente. Anche il rapporto tra Spadino e suo nipote Victor non viene così affrontato come ci si aspetterebbe. Anche il giovane sembra richiamare l’attenzione che Spadino e i creatori non gli offrono. Lo stesso si può dire tra Spadino e il suo nuovo compagno: Mesut, interpretato da Sohel Altan Gol. Non ci viene detto come si sono conosciuti e se lui sa del passato di Spadino. Sono sicuro che ne sapremo di più nella prossima stagione. Alcuni personaggi sembrano quasi superflui purtroppo.
“Suburræterna” è ora disponibile in streaming su Netflix.
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La Recensione
Suburræterna
"Suburræterna" è una serie televisiva di genere azione e dramma, diretta da Ciro D’Emilio e Alessandro Tonda e ambientata nella vibrante città di Roma. Giacomo Ferrara si distingue nel ruolo del protagonista, portando alla luce la complessa lotta per il potere e la diffusa corruzione negli ambienti romani. La serie, che prosegue il racconto di "Suburra", mostra la grande abilità di Ferrara in un personaggio sfaccettato. Tuttavia, la narrazione risulta a tratti frammentata e i personaggi non sono così carismatici e profondi come nelle serie precedenti. Malgrado questi limiti, la serie brilla per la sua eccezionale rappresentazione visiva di Roma, intrecciando intriganti storie di politica, problemi ecclesiastici e criminalità. "Suburræterna" rappresenta un bilanciamento tra pregi visivi e alcune carenze nella narrazione, offrendo agli spettatori un affascinante tuffo nella tumultuosa vita della capitale italiana.
PRO
- "Suburræterna" offre una rappresentazione visiva mozzafiato di Roma, mescolando storie intriganti di politica e criminalità.
- La performance di Giacomo Ferrara è eccezionale. L'attore da vita a un personaggio complesso e sfaccettato.
CONTRO
- La narrazione soffre di discontinuità, rendendo a volte difficile seguire la trama e collegare gli eventi.
- I nuovi personaggi sono meno sviluppati rispetto alle serie precedenti, risultando meno coinvolgenti e profondi.