Innanzitutto ci tengo a dire che invidio Alessandro Borghi, credo che si sia divertito ad impersonare Rocco Siffredi.
“Supersex” è una serie Netflix ambientata ad Ortona e si distacca dall’approccio tradizionale dei biopic, proponendo una riflessione sfumata su temi come famiglia, mascolinità e le complessità del desiderio.
Come ho accennato anche prima, il protagonista principale della serie è Alessandro Borghi, che interpreta con maestria i momenti di intimità grafica, puntando però a una maggiore profondità emotiva piuttosto che cedere al puro erotismo.
Questa serie è composta da sette episodi ed è stata scritta e creata da Francesca Manieri. All’inizio delle riprese vediamo il famoso attore di film per adulti Rocco Siffredi che annuncia il suo ritiro dall’industria del cinema porno.
La narrazione fa quindi un salto indietro nell’infanzia di Rocco, nella parte povera di Ortona, cittadina della provincia di Chieti, in Abruzzo. Già all’età di dieci anni, Rocco si confronta con il senso di inferiorità rispetto al suo carismatico fratellastro maggiore, Tomasso (Adriano Giannini), e con le difficoltà familiari.
Tomasso rappresenta quella ipermascolinità che Rocco ambisce, complicata ulteriormente dall’amore per la stessa donna, Lucia (Jasmine Trinca). “Supersex” non evita di esplorare le prime curiosità di Rocco verso il sesso.
La serie racconta di come Rocco, da piccolo, si innamorasse di Lucia e poi cominciasse a guardare riviste per adulti, trovando nel sesso un modo per sentirsi bene e per scappare dai problemi. Però, ci fa anche vedere come questa scelta di fare film per adulti abbia portato problemi nelle sue amicizie.
La storia ci mostra che Ortona, la città povera dove viveva Rocco, lo faceva sentire intrappolato e infelice. All’inizio, ammirava molto suo fratellastro Tommaso, ma poi cominciò a sentirsi come se fosse in ombra rispetto a lui. Tommaso era molto mascolino, e Rocco voleva essere come lui.
Rocco aveva problemi in famiglia: un fratello con problemi di salute mentale e una mamma che si occupava solo di lui, quindi non aveva nessuno che lo guidasse o lo supportasse. Questo lo ha spinto a voler uscire da quella situazione e cercare di ottenere attenzione e successo come quelli di Tommaso.
Il sesso per Rocco era un modo per sentirsi felice e per mostrare chi era, e così ha iniziato a fare film per adulti. La serie suggerisce che Rocco non ha scelto questa carriera solo perché gli piaceva il sesso, ma anche perché cercava una libertà e un controllo sulla sua vita che non aveva mai avuto da bambino.
Però, la serie ci dice anche che questa scelta di lavoro ha avuto effetti negativi su di lui, rovinando le sue relazioni.
“Supersex” di Netflix parla dettagliatamente della vita di Rocco Siffredi, e si concentra anche su Moana Pozzi. Moana, famosa per aver recitato in molti film per adulti, ha avuto una vita problematica, problemi che non si sono placati anche dopo la sua morte a 33 anni per un cancro al fegato a Lione, in Francia.
In diverse scene, la serie ritrae la chimica tra Rocco e Moana, catturando i loro momenti intimi e le varie esperienze condivise nella vita.
L’interpretazione di Gaia Messerklinger nei panni di Pozzi offre uno sguardo approfondito sull’intreccio complesso delle loro vite, fornendo una prospettiva sfumata sul mondo enigmatico e tumultuoso dell’intrattenimento per adulti.
Nell’intreccio narrativo di “Supersex”, il legame tra Rocco, interpretato da Alessandro Borghi, e il personaggio di Jasmine Trinca, Lucia, va oltre il fisico, esplorando le complessità del legame emotivo.
Lucia è un personaggio inventato che rappresenta tutte le donne importanti nella vita di Rocco. Diventa un esempio di un’amicizia che dura nel tempo. Come succede ad altre donne nella serie, anche Lucia viene vista in modo molto sessuale e poi criticata per questo. Ma alla fine, riesce a trovare un nuovo modo di vivere, anche se deve pagare un prezzo alto per questo cambiamento.
Il loro rapporto si sviluppa come una sintesi sfumata di comprensione, supporto e vulnerabilità condivise. Nonostante l’assenza di intimità fisica, il legame tra Rocco e Lucia è imperdibile.
Nel 2004, Rocco Siffredi ha affrontato una profonda lotta con la dipendenza sessuale, che ha avuto un impatto significativo sulla sua vita personale e sul matrimonio con Rozsa Tassi Caracciolo.
Nonostante il ritiro di Caracciolo dall’industria del cinema per adulti per dare priorità alla loro relazione, lei si è astenuta dal costringere Siffredi a lasciare la sua carriera. Sorprendentemente, nel 2009, non solo ha supportato ma ha incoraggiato il suo ritorno davanti alla telecamera di Rocco, enfatizzando un impegno resiliente alla loro unione.
Nonostante le avversità, tra cui la lotta di Siffredi con la dipendenza e le pressioni delle loro carriere, la coppia ha dimostrato una dedizione incrollabile, evidenziando un legame resiliente che trascende le sfide poste dalla loro storia condivisa nell’industria del cinema per adulti.
Tommaso, come ci racconta Adriano Giannini, è una figura chiave nella serie “Supersex”, rappresentando il fratello maggiore, mentore ed eroe di Rocco, oltre a essere una persona complessa con un lato oscuro. Nonostante Rocco abbia realmente due fratelli che vivono a Parigi, Giorgio e Armando, non esiste un vero Tommaso nella sua vita reale. Questo personaggio sembra essere piuttosto un elemento narrativo creato per esplorare temi come la ricerca di modelli maschili, le dinamiche familiari, e i conflitti interni di Rocco.
Invece, il rapporto tra Rocco e sua madre emerge come un aspetto fondamentale, mostrando un forte legame affettivo attraverso gesti semplici ma significativi, come le telefonate quotidiane. Questi dettagli intrecciano la cura e la connessione profonda tra loro, sottolineando l’importanza della famiglia nella vita di Rocco.
Il lavoro di Rocco nel ristorante del fratellastro a Parigi segna l’inizio del suo interesse per l’industria del porno. Questa esperienza rappresenta un punto di svolta, dove la curiosità e l’ambizione di Rocco iniziano a prendere forma, portandolo verso nuove direzioni.
La serie tocca punti delicati della vita di Rocco, inclusa la perdita di persone care come il fratello Claudio, dimostrando come il dolore e le esperienze di vita abbiano plasmato il suo percorso personale e professionale. La rappresentazione di Lucia, che simboleggia le donne incontrate da Rocco, offre uno sguardo sulle dinamiche relazionali che hanno influenzato il suo sviluppo emotivo e affettivo.
“Supersex” mescola realtà e finzione per narrare la storia di Rocco Siffredi, mettendo in luce il sostegno della sua famiglia nelle sue scelte e momenti significativi condivisi con i genitori. Attraverso questi elementi narrativi, la serie cerca di catturare l’essenza delle esperienze di vita di Rocco, esplorando la complessità delle relazioni umane e i vari aspetti della sua vita.
“Supersex” si distingue per le sue scelte narrative audaci, in particolare nel trattamento delle scene intime. Invece di ricorrere a rappresentazioni gratuite, la serie utilizza le scene di sesso per trasmettere artisticamente il viaggio emotivo di Rocco Siffredi, offrendo una prospettiva sfumata sulle sue lotte interne.
L’episodio “6”, incentrato sul ritorno di Siffredi ad Ortona e su una prestigiosa vittoria negli Oscar, emerge come una potente rappresentazione della sua lotta con la vergogna e le aspettative sociali.
Ciò che rende “Supersex” diverso dai biopic convenzionali è la sua capacità di trascendere i limiti del genere. Va oltre una semplice cronaca degli eventi, trasformandosi in un’esplorazione provocatoria della scoperta di sé. Sullo sfondo di una famiglia caratterizzata da disfunzioni e desideri inespressi, la serie si addentra nelle complessità della vita di Siffredi.
La narrazione intreccia un tessuto di emozioni, pressioni sociali e rivelazioni personali. In sostanza, “Supersex” è imperdibile non solo per il suo approccio audace alla narrazione, ma anche per la sua capacità di elevare il genere biopic.
Offre agli spettatori uno sguardo profondo sull’esperienza umana, mostrando i trionfi e le tribolazioni di un uomo alle prese con l’identità in un contesto di dinamiche familiari non convenzionali.
A me la serie è piaciuta. E tu cosa ne pensi? Dì la tua nei commenti qui sotto.
La Recensione
Supersex (Rocco Siffredi Biopic)
"Supersex", disponibile su Netflix, offre uno sguardo unico e complesso sulla vita di Rocco Siffredi, distanziandosi dai tradizionali biopic per esplorare in profondità tematiche come la famiglia, la mascolinità e il desiderio. Attraverso la brillante interpretazione di Alessandro Borghi, la serie riesce a bilanciare scene di intima grafica con una notevole profondità emotiva. Nonostante il contesto di Ortona e una narrazione che spazia dall'infanzia di Rocco alle sue sfide adulte, "Supersex" si distingue per l'audacia narrativa e la capacità di trattare il sesso non solo come atto fisico ma come elemento di complessa riflessione personale. Tuttavia, nonostante questi pregi, la serie potrebbe non essere adatta a tutti i pubblici a causa del suo contenuto esplicito e delle tematiche adulte trattate, rappresentando un possibile svantaggio per chi cerca intrattenimento più leggero o meno provocatorio. Anche alcuni dialoghi non mi hanno convinto e nemmeno la scelta di romanzare troppo la vita di Rocco, portandomi a capire il contesto dei personaggi fittizi nella vita reale del famoso attore porno.
PRO
- Approfondisce temi complessi come mascolinità e desiderio con sensibilità.
- Mostra la crescita emotiva di Rocco Siffredi in modo intimo.
- Rappresenta relazioni umane complesse e significative.
CONTRO
- La serie può risultare intensa e provocatoria, non adatta a tutti.