Da una decina di giorni su Netflix è arrivato un revenge movie molto interessante, con protagonista Jason Momoa e dal titolo Sweet Girl. Una storia di vendetta che tocca diversi temi, da quello del rapporto padre-figlia, a quello della malattia, del dolore e del lutto, fino a quello molto sentito della corruzione politica e della denuncia alle lobby farmaceutiche, più interessate al profitto che alla salute della gente.
In effetti sono tante le cose che sono state messe insieme in questo film, in una narrazione che spesso non soddisfa del tutto lo spettatore.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire cosa ci presenta, nel suo primo lungometraggio, il regista Brian Mendoza, su una sceneggiatura scritta da Philip Eisner, Gregg Hurwitze e Will Staples.
Di cosa parla il film Netflix Sweet Girl?
Sin dalle prime scene del film veniamo catapultati nel vivo dell’azione. In Sweet Girl non ci sono dubbi, si inizia con un inseguimento per le strade di una grande città americana per fermare un uomo che sembra sfuggire da molto tempo all’FBI. Sarà questo un vero e proprio punto cardine del film, che rivedremo più tardi e che ci svelerà molto più di quello che sembra raccontarci all’inizio.
Dopo questo primo assaggio di azione allo stato puro, si torna a qualche anno addietro, quando una coppia formata da Ray Cooper, Amanda e loro figlia Rachel, trascorrono del tempo insieme campeggiando tra i boschi. Ma tanta felicità viene subito stroncata, dal momento che ci viene svelato che Amanda ha un cancro, e che nessuna delle cure fatte sembra riuscire a debellare.
La famiglia di Ray, che fa parte di un ceto sociale medio basso, ha già dato fondo a tutti i propri risparmi per poter pagare le cure mediche, eppure la speranza sembra tornare a splendere quando i medici parlano di un nuovo medicinale che potrebbe essere quello più adatto a curare il cancro di Amanda.
La speranza della famiglia Cooper, così, si riaccende, ma tutto sfuma velocemente quando il farmaco miracoloso viene improvvisamente sospeso dal mercato dalla casa farmaceutica che lo produce.
In poco tempo Amanda muore, lasciando soli un marito e una figlia appena diciottenne. Nonostante il grande dolore, Ray e Rachel tentano di andare avanti, sfogando la loro rabbia e frustrazione in estenuanti sessioni di lotta in palestra. Tutto cambia però quando Ray viene contattato da un giornalista, che è pronto a svelargli grandi segreti su quel che riguarda la casa farmaceutica. Pare infatti che ci siano state un giro di tangenti e di accordi segreti tra politica e lobby tali da portare al ritiro del farmaco contro il cancro a scapito delle povere persone malate.
Da qui in poi non si può svelare altro, ma sappi che il film, che si presenta come una storia di vendetta, azione e violenza, riserva un sacco di sorprese, e un plot twist che, in bene o in male, ti lascerà a bocca spalancata.
Perché guardare Sweet Girl e perché non aspettarsi più di tanto…
Data la continua offerta di proposte che arriva da Netflix, non è sempre semplice scegliere un film in favore di un altro. Ecco quindi i motivi per scegliere Sweet Girl per la prossima serata davanti alla TV.
L’aspetto più interessante del film viene senz’altro dal tema trattato. Una malattia come il cancro, che ancora oggi è una delle più difficili da curare e debellare, ci pone davanti ad una realtà molto brutta, propria dei paesi che hanno il sistema sanitario basato sulla gestione privata. E’ proprio questo infatti ciò che accade negli Stati Uniti, dove le persone con poche possibilità, si vedono negate anche le cure, spesso lunghe e costose.
E’ il caso di Amanda, che dopo aver speso tutti i risparmi di famiglia, sta per avere accesso ad un farmaco generico (e quindi ad un prezzo più accessibile) ma che invece viene bloccato sul mercato.
La lotta di Ray, quindi diventa la lotta del singolo contro un sistema enorme, a lotta della vita contro la disumana speculazione; la lotta di uno che dà voce a tanti.
Non si tratta certamente di un tema originale, ma visto e rivisto nella storia del cinema, eppure qualcosa rende Sweet Girl un po’ diverso, aggiungendo una componente mentale che in altri film d’azione di solito non si trova.
Anche Jason Momoa, conosciuto per i suoi ruoli in Aquaman, o ne Il Trono di Spade, ci regala in questo film una versione di sé inedita, mostrando la sua recitazione più drammatica, soprattutto nella parte iniziale del film quando Ray affronta il dolore della perdita di sua moglie.
Eppure in Sweet Girl qualcosa manca, e lo si sente soprattutto nella narrazione. Si accenna infatti a corruzione tra politica e lobby farmaceutiche, ma non si scende mai nel dettaglio, restando sulla superficie della questione, sfiorandola appena. Lo spettatore ne esce insoddisfatto, ed è così anche dopo il sorprendente plot twist, quando si ha la sensazione che sia un po’ troppo approssimativo.
La sorpresa c’è, non si può non ammetterlo, ma ci lascia davvero soddisfatti? Non saprei…
Sweet Girl è sicuramente un film d’azione piacevole, ma che non rimane a lungo nella mente di chi guarda. Può far passare un paio di ore in una serata, ma niente più di questo.
La speranza è quella di poter vedere un po’ più spesso Momoa in ruoli drammatici, dal momento che l’attore lascia intravedere il suo talento attorico (fino ad ora relegato a scene di combattimento, lotta e rabbia, che neanche qui mancano, ma che non sono le uniche).
Molto brava anche la giovane attrice Isabela Merced che veste i panni di Rachel, anche lei agguerrita e rabbiosa per la sorte toccata alla sua famiglia e anche lei sorprendente.
Perché guardare Sweet Girl? Di sicuro non per vedere un film originale e memorabile, ma per godere di puro intrattenimento.
E tu hai già visto Sweet Girl? Se vuoi sapere qualcosa di più sul finale, leggi questa nostra analisi, altrimenti lascia un commento qui sotto per dire la tua al riguardo.
La Recensione
Sweet Girl
Un revenge movie pieno d'azione che vede protagonista un uomo che combatte contro la lobby farmaceutica che ha contribuito alla morte di sua moglie. Un film che regala degli importanti colpi di scena, ma con una narrazione che spesso non soddisfa del tutto lo spettatore.
PRO
- Jason Momoa
- Isabela Merced
CONTRO
- Trama
- Finale non del tutto soddisfacente