Teresa Cherubini la figlia di Jovanotti, racconta di essere guarita dal cancro. Una rivelazione shock, inaspettata per molti, fatta con grande semplicità e con una spontaneità che stupisce e intenerisce. Parlare di sé non è mai facile, soprattutto se si è figli di un personaggio conosciuto e se si è abituati a vivere, da sempre, sotto i riflettori.
Lei, però, la coraggiosa e spontanea Teresa, che su Instagram si fa chiamare terrywho_cartoons, figlia di Lorenzo Cherubini alias Jovanotti e di Francesca Valiani, ha deciso di raccontare la sua storia mostrando una foto decisamente significativa sul suo profilo personale del social network statunitense. “Sono guarita dal cancro”, una frase forte che la ventiduenne non ha avuto paura di condividere, decidendo così di raccontare la sua storia.
Fa una certa impressione, leggendo i titoli dei giornali di queste ultime ore, leggere che Teresa Cherubini, figlia di Jovanotti, è guarita dal cancro, soprattutto perché in pochi sapevano che fosse malata. Come è giusto che sia, in realtà, ma non sempre si riesce a rispettare la privacy di un personaggio conosciuto o dei suoi familiari.
Una storia molto dura da reggere, ma possibile da raccontare visto l’esito finale. Teresa Cherubini ha sconfitto il cancro. Guarita, dopo mesi di cure, da un linfoma di Hodgkin, Teresa, così come racconta lei stessa, ha trascorso gli ultimi mesi lottando contro una terribile malattia, e solo pochi giorni fa ha saputo di essere guarita. La felicità di questo momento, quindi, l’ha convinta a raccontare la sua storia, a metterne a parte tutti i suoi follower
Una storia, però, che ha un lieto fine, e che la deliziosa figlia 22enne di Lorenzo Cherubini ha deciso di condividere con un lungo post su Instagram, corredato da una foto decisamente significativa. Così, con semplicità e chiarezza, la giovane artista ha cominciato a parlare della sua terribile esperienza con il linfoma di Hodgkin.
La giovane donna racconta che sono stati mesi difficili, fatti di cure attente e accurate allo IEO di Milano, e che poi, una volta conclusa la cura e aver ricevuto l’esito finale delle ultime analisi, ha deciso di diffondere l’annuncio che tutto è finito, ringraziando chi le è stato vicino, soprattutto i suoi genitori che hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo.
Il linfoma di Hodgkin è un tumore del sistema linfatico, relativamente raro ma uno dei più frequenti nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. Ogni anno circa 4 persone ogni 100.000 abitanti contraggono un Linfoma di Hodgkin che, quindi, è considerato una malattia abbastanza rara, ma che colpisce in età giovanile.
Teresa Cherubini, quindi, ha voluto lei stessa raccontare ciò che le è accaduto, in uno struggente post che è da leggere tutto d’un fiato e che racconta il coraggio di una ragazza, dei suoi genitori, e una disavventura che per fortuna ha avuto un epilogo positivo:
Per gli ultimi sette mesi ho tenuto un segreto, faccio fatica a raccontare una storia prima di conoscerne la fine.
Il 3 luglio 2020 mi è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin, un tumore del sistema linfatico.
Tutto è iniziato ad agosto del 2019 con uno prurito alle gambe. Non ci ho dato peso pensando che sarebbe andato via con il tempo, ma non è stato così. I mesi passavano e non faceva che peggiorare. A giugno 2020 si era sparso per tutto il corpo, non riuscivo a dormire più di un paio d’ore a notte, avevo la pelle piagata. Quando mi si é ingrossato un linfonodo sono il braccio ho capito che era qualcosa di più serio e questo ha portato finalmente ad una diagnosi e ad un piano di cure.
In questi ultimi mesi ho fatto 6 cicli di chemioterapia seguita dai meravigliosi dottori ed infermieri dell’Istituto Europeo di Oncologia (@ieoistitutoeuropeodioncologia) a Milano. La chemio non mi ha fatto cadere i capelli del tutto , ma il 9 dicembre dopo l’ultimo trattamento ho deciso di rasarmi come segno di un nuovo inizio.
Dopo mesi di ansie e paure la storia é finita, e posso raccontarla, perché da ieri, 12 gennaio 2021 sono ufficialmente guarita.
Sono stata incredibilmente fortunata ad avere una famiglia, amici e team di medici spettacolare che mi hanno seguito e aiutato durante tutti questi mesi.
Vorrei tanto ringraziare le persone che allo IEO si sono prese cura di me e di chi si trova in una situazione come la mia. Sono persone spettacolari. Il prof Paolo Veronesi (@prof.paolo.veronesi) che mi ha operato. Il Prof Corrado Tarella primario di oncoematologia e il suo staff, tra loro la meravigliosa Dottoressa Anna Vanazzi e suoi collaboratori. Gli infermieri e le mie infermiere Alice e Lucia, i radiologi, tutto il personale dell’ospedale, GRAZIE!
Ed ovviamente, un grazie speciale ai miei genitori, @lorenzojova e @fravaliani che ci sono sempre stati.
Per un certo verso il cancro è una malattia molto solitaria, ma il supporto di chi ti sta vicino è fondamentale per superarla, io non ce l’avrei fatta senza di loro. La paura non é andata via, e ci vorrà del tempo perché possa fidarmi di nuovo del mio corpo, ma non vedo l’ora di ricominciare a vivere.
La Fondazione AIL promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma, sul suo sito ufficiale viene spiegato che il linfoma di Hodgkin è un tumore del sistema linfatico, relativamente raro ma uno dei più frequenti nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. “Nella gran parte dei casi il primo sintomo del linfoma di Hodgkin è un ingrossamento dei linfonodi, soprattutto di quelli della regione cervicale. – spiega l’Airc – È comunque importante ricordare che nella maggior parte dei casi la presenza di linfonodi aumentati di volume non è legato alla presenza di un linfoma ma a un’infezione. Come già ricordato, altri sintomi più generici del linfoma di Hodgkin comprendono febbre persistente, sudorazioni notturne, perdita di peso e prurito. Meno specifici, ma comunque da non trascurare sono la stanchezza e la mancanza di appetito. Se la malattia riguarda i linfonodi presenti nel torace si possono manifestare anche tosse, dolore al petto e difficoltà respiratorie. Non è possibile riconoscere fattori di rischio specifici per il linfoma di Hodgkin e quindi non è possibile prevenirne l’insorgenza”.