Quando il fuorilegge Nat Love (Jonathan Majors) scopre che la sua nemesi Rufus Buck (Idris Elba) è uscito di prigione, raduna la sua banda: Jim Beckwourth (RJ Cyler), Mary Fields (Zazie Beetz), Cuffee (Danielle Deadwyler), Bill Pickett (Edi Gathegi) — per scovare Buck e vendicarsi dell’omicidio dei suoi genitori.
Questa è la premessa di The Harder They Fall, nuovo film Netflix. Gustati il trailer e poi continua a leggere la recensione.
La cinematografia western è stata in gran parte il dominio di uomini bianchi brizzolati sia davanti che dietro la telecamera ma The Harder They Fall è un correttivo divertente di questa cinematografia. Correttivo perché storicamente molti dei cowboy erano di pelle nera. Nonostante venga poco menzionato, almeno il 25% dei 35mila che giravano lungo la frontiera tra il 1870 e il 1880 erano afroamericani. Basandosi sul suo lavoro precedente (il suo album di debutto They Die By Dawn & Other Short Stories), il regista Jeymes ‘The Bullitts’ Samuel (fratello di Seal) mette saldamente le pistole nelle mani degli afroamericani e fa bene.
Questa rivisitazione selvaggiamente divertente della cinematografia western americana segue il fuorilegge Nat Love (Jonathan Majors) mentre scopre che Rufus Buck (Idris Elba) – l’uomo che ha giustiziato entrambi i suoi genitori e ha brutalmente marchiato Nat con una lama da barbiere – è stato scarcerato. Entrambi sanno che prima o poi dovranno scontrarsi e intorno a loro non esitano a lasciare una scia di sangue per raggiungere determinati obiettivi. Nella banda di Nat troviamo il veloce e sborone pistolero Jim Beckwourth (RJ Cyler), la scintillante cantante del saloon Mary Fields (Zazie Beetz), Cuffee (Danielle Deadwyler) – si, possono esserci anche donne nei ruoli da macho dei film western – e Bill Pickett (Edi Gathegi); nell’angolo di Buck, troviamo invece Trudy Smith (Regina King) e il famoso pistolero Cherokee Bill (Lakeith Stanfield), che ci mostra tutto il suo repertorio in una tesa rapina al treno (controlla il nome sulla carrozza, è un omaggio a Chadwick Boseman).
Oltre al cast, non se la cava male nemmeno il regista Samuel, pieno di verve e immaginazione in The Harder They Fall. Dai fermo immagine alle didascalie stravaganti, il regista ci sa fare e si ispira parecchio a Tarantino (il primo collaboratore di Quentin Lawrence Bender è un produttore del film), il che è cosa buona e giusta. Ma il buon Quentin non avrebbe fatto tergiversare Elba nell’omicidio familiare della prima scena. Avrebbe detto a Samuel L Jackson… qualche battuta e piombo per tutti. Tuttavia, meravigliarsi davanti alle scene di The Harder They Fall ti farebbe perdere di vista il vero obiettivo del film: far luce sui neri americani nel Vecchio West così spesso emarginati nella storia di Hollywood. Un terzo dei cowboy era nero e avevano intrapreso questo stile di vita alla ricerca di una vita migliore dopo essere stati liberati dalla schiavitù. C’è un accenno anche al razzismo (tipo un uso diverso della parola con la N) ma senza esagerare.
Non tutto però funziona in The Harder They Fall. La nascente storia d’amore tra Nat e Mary sembra poco interessante. A parte questo, Samuel ha puntato su una una versione dinamica del western adattata a un pubblico moderno. Può piacere o non piacere. Basti pensare allo spettacolo all’interno del saloon di Rufus Buck, più in stile night club che saloon dei cowboy. Scrivendo, dirigendo, producendo e probabilmente anche caricando i fucili tra una ripresa e l’altra, le impronte digitali di Samuel si fanno sentire anche su tutta la colonna sonora. Si, ha scritto la colonna sonora aggiungendo divertenti arrangiamenti di classici del reggae e highlife come “Here I Come” di Barrington Levy e “Let’s Start” di Fela Kuti. La musica è da applausi.
La Recensione
The Harder They Fall
Ricco di stile e fascino, The Harder They Fall sarà ancora in piedi quando il fumo dei proiettili si sarà diradato. I personaggi sono reali. Gli eventi sono pura fantasia. Il cast è stellare. Il regista ci sa fare. La colonna sonora è moderna. Netflix sembra aver azzeccato l'investimento.
PRO
- Colonna sonora super
- Bene anche il regista
- Il cast è stellare
CONTRO
- La storia d'amore è molto fiacca