Oggi si chiude il campionato di Serie A 2020/21 e per omaggiare questo evento ho deciso di vedere un film che parla di calcio e si focalizza su un ruolo abbastanza poco elogiato: quello del portiere. Il portiere è un uomo solo, vive la partita in modo diverso dagli altri giocatori ma, spesso, è quello a cui vanno tutte le colpe e critiche in caso di sconfitta della propria squadra… insieme all’allenatore si prende tutti gli insulti del caso. Eppure, chi gioca a calcio, sa benissimo che la porta deve essere difesa da 11 uomini e non da uno solo.
Con questa premessa andiamo ad analizzare The Keeper – la leggenda di un portiere.
Per riassumerti The Keeper – la leggenda di un portiere utilizzerò poche parole: seconda guerra mondiale, una storia d’amore alla Romeo e Giulietta e il calcio. Queste sono le tematiche su cui si sofferma maggiormente questa storia. Una storia che praticamente si scrive da sola. Ma aspetta: Il calciatore di cui parliamo è un ex soldato nazista e la ragazza di cui è innamorato è inglese? Proprio così… si lo so, si fa fatica a crederci ma è così ed è una storia vera. Quel ragazzo (Bert Trautmann) deve essersi impegnato a fondo per convincere tutti delle sue buone intenzioni dopo che i tedeschi hanno bombardato e ucciso tantissimi inglesi. Non so se i fatti amorosi siano accaduti per davvero. La storia del portiere è reale ma su Google non ho trovato molto su come sia nata la relazione tra Bert e Margaret. Immagino che gli sceneggiatori abbiano voluto romanzare un po’ il tutto così da creare un film ancora più godibile. Ci sta. Comunque ti assicuro che la guerra di cui si parla era reale ed anche le situazioni sul campo da gioco, nonché l’esperienza di Bert Trautmann con il St Helens Town.
Come si svolge la trama di The Keeper – la leggenda di un portiere
È l’inizio del 1945 quando il paracadutista nazista Bernhard “Bert” Trautmann (David Kross) viene catturato dagli inglesi e spedito in un campo di prigionia nel Lancashire. È disprezzato dal capo del campo di prigionia, il sergente Smythe (Harry Melling) e, di conseguenza, trascorre le sue giornate a pulire i cessi e svolgere mansioni non proprio nobili. Quando però il proprietario di un negozio locale, Jack Friar (John Henshaw) lo vede in azione tra i pali, lo ingaggia nel club locale (St Helens Town) e lo mette a lavorare nel suo negozio insieme alla figlia maggiore Margaret (Freya Mavor). Penso che tutti riusciamo a capire le intenzioni della trama… Nonostante alcuni respingimenti da parte di giocatori e cittadini, Bert viene accettato, guadagnandosi anche le attenzioni del Manchester City, in cui andrà a giocare e dove avrà a che fare con un pubblico non così tanto accogliente. La guerra ora è finita, ma molti hanno difficoltà a perdonare e dimenticare, non riuscendo a giudicare un uomo in base ai suoi meriti e concentrandosi invece sulle sue azioni durante un periodo di guerra in cui nessuno aveva le mani pulite. Bert Trautmann riuscì a guadagnarsi la fiducia di tutti e giocò per il Manchester City per ben 545 partite, riuscendo a vincere la finale di FA Cup del 1956 con il collo rotto. Trautmann divenne una leggenda e tutt’ora tutti i tifosi del club lo ricordano con affetto. Non giocò nella nazionale tedesca perché all’epoca venivano convocati solo i giocatori che disputavano il campionato tedesco.
Mi è piaciuto The Keeper – la leggenda di un portiere?
The Keeper ha tutte le carte in regola per piacere al pubblico. Vanta una bella storia d’amore, una storia di redenzione, perdono e guarigione. È una storia affascinante e stimolante. I creatori hanno sorvolato sugli elementi relativi all’ambientazione bellica. Capisco perfettamente la scelta… in questo modo le persone sono riuscite ad apprezzare il protagonista più velocemente e più facilmente. L’attenzione viene mantenuta sull’abilità e la determinazione di Bert, così come sulla sua prima relazione. Questo aiuta a costruire un’immagine di un eroe a tutto tondo ma omette le parti meno esemplari della sua vita, vale a dire una figlia separata e altri due matrimoni dopo il suo divorzio da Margaret, avvenuto nel 1972. Margaret morì poi nel 1980. Non mi è piaciuto anche il tentativo di umanizzare Trautmann inserendo nella storia una fase di stress post traumatico in cui non sappiamo realmente per quanto tempo sia durato e come mai il City lo abbia riaccolto a braccia aperte dopo una pausa così lunga. Non è un film biografico totalmente veritiero ma suscita con successo interesse oltre il regno dei fan del City e celebra magnificamente il perdono e la tenacia.
La Recensione
The Keeper - la leggenda di un portiere
The Keeper ha tutte le carte in regola per piacere al pubblico. Vanta una bella storia d'amore, una storia di redenzione, perdono e guarigione. È una storia affascinante e stimolante. I creatori hanno sorvolato sugli elementi relativi all'ambientazione bellica. Capisco perfettamente la scelta... in questo modo le persone sono riuscite ad apprezzare il protagonista più velocemente e più facilmente. L'attenzione viene mantenuta sull'abilità e la determinazione di Bert, così come sulla sua prima relazione. Questo aiuta a costruire un'immagine di un eroe a tutto tondo ma omette le parti meno esemplari della sua vita, vale a dire una figlia separata e altri due matrimoni dopo il suo divorzio da Margaret, avvenuto nel 1972. Margaret morì poi nel 1980. Non mi è piaciuto anche il tentativo di umanizzare Trautmann inserendo nella storia una fase di stress post traumatico in cui non sappiamo realmente per quanto tempo sia durato e come mai il City lo abbia riaccolto a braccia aperte dopo una pausa così lunga. Non è un film biografico totalmente veritiero, ma The Keeper suscita con successo interesse oltre il regno dei fan del City e celebra magnificamente il perdono e la tenacia.
PRO
- Storia davvero affascinante
- Alcune scene si sono svolte realmente...
CONTRO
- ... mentre altre meno
- si sforza un po' nel tentativo di umanizzare il protagonista
The Keeper - la leggenda di un portiere è disponibile per l'acquisto
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