Oggi ho visto un film horror su Netflix dal titolo “The Ruins“! Era uscito nel 2008 ma non l’avevo mai visto. La sinossi di The Ruins (le rovine) recita così: una vacanza idilliaca a Cancun prende una piega pericolosa per 4 giovani americani quando un misterioso turista li persuade a partecipare a uno scavo archeologico.
Più che a partecipare a uno scavo, li persuade a visitare delle antiche rovine Maya.
Comunque, partiamo subito con la recensione.
Il film segue questo gruppo di amici; Jeff, Amy, Eric e Stacy, che fanno un viaggio in Messico. Lì incontrano Mathias, un turista tedesco, e il suo amico Dimitri, entrambi alla ricerca del fratello di Mathias, Heinrich. Heinrich è scomparso e l’ultima volta è stato visto in uno scavo archeologico in una remota rovina Maya.
Quando il gruppo si avvicina alla rovina, viene affrontato da nuovi abitanti Maya armati che non capiscono né l’inglese e nemmeno lo spagnolo pare. Mathias cerca di spiegare il motivo della loro presenza, ma lui e gli altri ragazzi ricevono solo minacce. Amy calpesta accidentalmente una delle viti alla base della rovina, così gli abitanti li costringono a salire. Quando Dimitri prova ad avvicinarsi a uno degli abitanti, viene colpito da una freccia e ucciso.
C sono alcuni nel mondo che non curano i luoghi e gli edifici storici e, solo per questo, dovrebbero ricevere una piccola lezione! Magari uno scherzo innocuo! Niente di troppo folle! Dovremmo proiettare questo film in diversi edifici storici per evitare che alcuni idioti tentino di danneggiarli. Un po’ come succede spesso a Milano sul Duomo o a Roma nel Colosseo.
Nel film “The Ruins”, le piante hanno un ruolo molto particolare e pericoloso. La narrazione ci porta a comprendere che, semplicemente toccando queste piante, i personaggi si trovano in una situazione da cui non possono sfuggire, portando inevitabilmente alla loro rovina. Questo elemento aggiunge tensione e paura, poiché trasforma qualcosa di apparentemente innocuo, come delle piante, in una minaccia mortale.
Personalmente, trovo che questa idea sia affascinante e avrebbe potuto essere arricchita ulteriormente con una spiegazione, anche se inventata o poco credibile, su come e perché queste piante abbiano acquisito la capacità di uccidere chiunque le tocchi. Una tale spiegazione avrebbe potuto aggiungere un ulteriore strato di mistero e interesse alla trama, stimolando la curiosità dello spettatore sulle origini e le caratteristiche uniche di queste piante assassine. Praticamente non sappiamo nulla della maledizione di questa rovina… ed è un peccato.
Un altro aspetto negativo del film è la rappresentazione dei Maya, quasi come antagonisti. Non hanno rapito questi americani costringendoli a salire sulle antiche rovine. Sono andati di loro iniziativa, senza informarsi sull’importanza di quelle terre sacre antiche, per poi stupirsi che i Maya non parlassero inglese o spagnolo. I Maya non hanno fatto nulla di male!
A parte questo, non ho altro da dire sul film. Fatemi sapere cosa ne pensate sui commenti.
La Recensione
The Ruins (2008)
"The Ruins" (2008) è un film horror che segue quattro giovani americani in vacanza a Cancun, i quali si imbattono in antiche rovine Maya, trasformando la loro avventura in un incubo mortale. La trama si addentra nel mistero e nel terrore quando scoprono che le piante locali possiedono proprietà letali. Il film brilla per la sua capacità di trasformare elementi naturali in minacce inquietanti, aggiungendo un senso di claustrofobia e disperazione. Tuttavia, manca di una spiegazione convincente sulla natura delle piante assassine, lasciando il pubblico con domande irrisolte. Inoltre, la rappresentazione dei Maya come antagonisti semplifica eccessivamente complesse questioni culturali.
PRO
- Offre un'originale fusione di horror e natura, rendendo le piante comuni una minaccia mortale.
- Mantiene alta la tensione con scene inaspettate e un senso crescente di pericolo.
CONTRO
- Manca di profondità nella spiegazione delle minacce, lasciando la storia un po' superficiale.
- La rappresentazione dei Maya potrebbe essere vista come stereotipata e poco rispettosa.