Tra le più viste su Netflix e prima in assoluto nelle prime settimane dopo l’uscita, da giorni la domanda rimbalza sui social: ci sarà una seconda stagione di Tiny Pretty Things? Il drama racconta le dinamiche all’interno di una scuola di danza – la Archer School di Chicago – dove la competizione tra i protagonisti per accaparrarsi un ruolo di rilievo è agguerritissima. E forse proprio questa è la ragione che ha portato un personaggio misterioso a spingere Cassie Shore giù dal tetto della scuola. Purtroppo però, la serie presenta parecchi “piccoli” problemi.
Il cast, nella seconda stagione può solo migliorare
La recitazione è la prima grande pecca che salta all’occhio: le prime puntate sono un’assoluta sofferenza, che raggiunge picchi insopportabili quando in scena ci sono personaggi come June e a volte Oren. La prima sembra assolutamente incapace di cambiare espressione e quando parla fa rimpiangere il doppiaggio italiano (quindi la situazione è gravissima), il secondo si esprime con smorfie tremende. Certe scene tra lui e Shane, che sulla carta avrebbero potuto essere coinvolgenti, diventano quasi ridicole.
Ma sono in buona compagnia in quanto a cattiva recitazione. Tra i ballerini l’unica che si salva è forse Beth, che riesce a esprimere qualcosa non solo comunicandolo a parole, e Shane.
Proseguendo con la serie in realtà la recitazione sembra migliorare, o forse è solo lo spettatore che si abitua all’orrore. Possiamo però riconoscere un’attenuante ai protagonisti: sono tutti degli ottimi ballerini e sicuramente questo aspetto ha prevalso sulle capacità attoriali in fase di casting. Ed effettivamente agli occhi di chi non è esperto, tutte le scene di ballo sono davvero belle e ti ripagano della tortura di averli sentiti recitare. E questo è il primo punto a favore della serie, che ti spinge a continuare a guardarla.
Lo stesso discorso non vale per Ramon Costa, a cui non possiamo concedere nemmeno questa attenuante, non essendo ballerino.
Nelle intenzioni degli autori dovrebbe rappresentare un coreografo famoso in tutto il mondo, in realtà sembra un bulletto di periferia che esercita inspiegabilmente un fascino irresistibile su tutte le donne che incontra. Fortunatamente, il finale di stagione ci fa sperare che non lo rivedremo più in una eventuale seconda stagione, sempre che non decidano di farlo risorgere. E visto quello che succede nella prima, dalla seconda stagione di Tiny Pretty Things possiamo aspettarci anche questo.
La trama: un manuale su come NON scrivere una serie
Ma il vero, grande, enorme problema di Tiny Pretty Things è la trama. La serie infatti da una parte risulta estremamente prevedibile, dall’altra ti sorprende con dei colpi di scena che in realtà sono solo dei buchi di sceneggiatura enormi.
Se con la seconda stagione di Tiny Pretty Things dovremo avere la risposta alla grande domanda lasciata aperta nel finale “chi ha ucciso Ramon Costa?” (chiunque tu sia, grazie), i veri interrogativi rimarranno per sempre senza soluzione: ma esattamente quando hanno cominciato a frequentarsi Oren e Neveah? Quando Nabil si sarebbe innamorato di June?
Le cose non succedono in questa serie, vengono dette: non vediamo crearsi le relazioni tra i personaggi, li ritroviamo all’improvviso che si baciano, o dicono di amare qualcuno, senza che la narrazione abbia in qualche modo preparato il terreno per lo spettatore.
La liaison che sembra partire tra Neveah e Nabil si esaurisce in cinque, sei battute e termina bruscamente con lui che le dice di amare ancora Cassie. E basta.
Oren ha un disturbo alimentare serio – è ossessionato dal peso e vomita il cibo dopo averlo mangiato – che meriterebbe di avere spazio e di essere trattato in un certo modo. Ma se ne fa cenno solo ogni tanto e in maniera superficiale (sminuendo tra l’altro la gravità di una patologia a tutti gli effetti).
June, Bette e Neveah si fanno sgarri di ogni tipo, poi diventano improvvisamente alleate e migliori amiche senza motivi abbastanza forti da giustificarlo, per tornare a odiarsi nella scena dopo.
Eppure c’è qualcosa di magnetico in tutto ciò; rimani incantato a guardare scene che non hanno spiegazione, reazioni che non hanno motivo di esistere. Non si riesce a resistere alla tentazione di scoprire fino a che punto la serie può arrivare.
La regia è però gradevole, il montaggio pure, quindi ci si chiede: perché? Come può succedere che una serie con certi buchi di trama vada in onda su Netflix? L’unica spiegazione logica è che in fase di montaggio si sia dovuto tagliare con l’accetta, rinunciando a scene in realtà fondamentali per dare coerenza alla storia.
Tiny Pretty Things avrà una seconda stagione?
Nonostante tutte le premesse, la serie è stata molto apprezzata: in parte perché il mondo della danza e le sue dinamiche si prestano molto a essere raccontate sullo schermo, in parte perché il pubblico a cui si rivolge è essenzialmente quello young adults. La serie poi ha numerose scene di sesso, che è un ingrediente che non guasta mai nei prodotti riservati ad un certo pubblico.
Il successo avuto fa pensare che Netflix annuncerà a breve la seconda stagione. A ciò si aggiunga che la serie è stata tratta da un libro omonimo che ha già un secondo volume pubblicato e che molte domande sono rimaste aperte.
Tu cosa ne pensi? Che direzione prenderà la seconda stagione (se ci sarà)?
Ho appena finito di vederlo,e non mi sono ancora informata su un’eventuale seconda stagione.
Visto che Ramon Costa è morto probabilmente lavoreranno di flashback, e quindi ci toccherà rivederlo. ( Che gioia eh )
Praticamente l’intera stagione sembra ruotare attorno alla “paccottiglia” del coreografo, per cui inspiegabilmente, ogni donna del cast sembra impazzire ( oh magari toccarlo portava fortuna ) tant’è che a dare il via a tutta sta situazione kafkiana è proprio lui!
Forse sarebbe bastato che Ramon se lo fosse tenuto nei pantaloni
Per il resto hai fatto un’analisi ineccepibile.
Ma il vero mistero è perché..anche se totalmente sconcertati, puntata dopo punta..siamo lì a guardarcelo!
A me è piaciuta tantissimo,e ho fatto pubblicitá tra amici,parenti ecc..spero vivamente che ci sia una seconda serie,complimenti alla produzione,attori,ballerini,e a Netflix naturalmente grazie
Ciao Daniela, grazie per il tuo commento! La seconda stagione la aspettiamo anche qui con grande curiosità, il mondo del balletto ha sempre il suo fascino, nonostante tutto!