Ambientato 34 anni dopo gli eventi narrati nel primo film (“Top gun“, datato 1986), “Top gun: Maverick” ritorna ad emozionare gli spettatori con le mirabolanti imprese acrobatiche dell’ufficiale della Us Navy Pete “Maverick” Mitchell, ora divenuto capitano di vascello e istruttore di volo della medesima scuola di piloti presso cui lui stesso, tra gioie e dolori, si è formato: la Top Gun.
Tra gli allievi c’è però questa volta una persona speciale: il giovane Bradley (Miles Teller), che, sotto la guida di Maverick, tenterà di seguire le orme del padre scomparso Goose divenendo lui stesso un aviatore provetto.
Di seguito il trailer dell’attesissimo film, la cui data d’uscita è prevista per il 25 maggio di quest’anno.
Nel ruolo di Maverick, esattamente come nel primo film della saga, ritorna Tom Cruise, che, come ormai è notoriamente risaputo, non è un amante delle controfigure e degli stuntman, ai quali infatti preferisce ricorrere il meno possibile, mettendo se stesso e il proprio corpo totalmente in gioco durante le riprese: si pensi ad esempio alla famosissima action serie di “Mission impossible“, in cui Cruise, nei panni di Ethan Hunt, ha sperimentato sulla propria pelle l’adrenalina di moltissime scene da brivido.
E in “Top Gun: Maverick” l’attore americano non ha voluto essere da meno: le riprese a bordo del jet sono infatti state girate non in studio o in set precostituiti, bensì… su aerei realmente in volo.
Il che, ovviamente, ha richiesto lunghe sedute di registrazione; come rivelato dal regista del film, Joseph Kosinski, infatti:
“In una giornata buona eravamo sul set dalle 12 alle 14 ore, ma alla fine magari riuscivamo a registrare solo 30 secondi davvero buoni per poter essere inseriti nel film. Ogni inquadratura che vedrete sullo schermo è stato frutto di fatica e sudore. Ci sono voluti mesi e mesi di riprese aeree. Abbiamo praticamente girato tanto materiale quanto tutti i film della trilogia de “Il signore degli anelli, forse anche di più”. La somma totale è circa 800 ore di registrazioni.”
Un lavoro estremamente lungo e faticoso, questo, non soltanto a causa dei movimenti concitati degli aerei sfreccianti nel cielo, ma anche per la necessità di impartire lezioni agli attori affinchè potessero realizzare autonomamente le riprese all’interno delle cabine di pilotaggio dei veivoli, vista l’inevitabile mancanza di spazio per ospitare una troupe esterna.
Ma chi si è occupato di offrire tali insegnamenti? Tom Cruise stesso, ovviamente, il quale, oltre ad essere un famosissimo attore, è da anni anche un esperto produttore cinematografico. Come dichiarato da egli stesso, infatti:
“Ho dovuto insegnare al cast come accendere e spegnere le cineprese, come usare gli obiettivi della fotocamera e come sfruttare al meglio le angolazioni per le riprese. Non avevamo tempo illimitato sui jet, e dovevamo sfruttarlo al meglio.”
Tanta fatica e tanto impegno sono dunque due degli elementi maggiormente dominanti in “Top Gun: Maverick“, che non vediamo proprio l’ora di vedere finalmente al cinema, pronti a trattenere il fiato e ad avere le palpitazioni mentre ci immergiamo, per la seconda volta, nell’adrenalico mondo della “Top Gun”, in cui non c’è spazio per la paura… o per le vertigini.