Barba lunga, capelli ingrigiti, volto tirato e sguardo inquieto: se non fosse per per i profondi occhi castani, il signore che appare nel trailer di “Dark Crimes” ci risulterebbe del tutto sconosciuto.
Eppure quegli occhi, ci dicono che, in un certo momento della nostra vita, noi a quel signore abbiamo voluto bene. E forse gliene vogliamo ancora. Il serissimo signore in questione risponde al nome, udite udite, di James Eugene Redmond Carrey. Per tutto il mondo, semplicemente Jim.
Il ritorno in “Dark Crimes”
Dopo aver vissuto per anni in maniera defilata, lontano dalle scene (anche a causa di alcune tristi vicende personali), Jim Carrey torna ora con “Dark Crimes” un thriller torbido ambientato (e girato) in Polonia: per il ruolo del detective protagonista. L’attore ha recitato infatti con un marcato accento polacco. Il film diretto da Alexandros Avranas e tratto da un articolo di David Grann pubblicato nel dal New Yorker intitolato “True Crimes – A Postmodern Murder Mystery” e sceneggiato da James Brock, racconta del detective Tadek (Carey) e di come un crimine irrisolto su cui indaga, presenti inquietanti somiglianze con un omicidio descritto nel romanzo dello scrittore Krystov Kozlow. Tadek inizia allora ad indagare sullo scrittore stesso e sulla fidanzata, impiegata in un night a luci rosse.
Il poliziotto cadrà ben presto in una oscura tela di segreti, bugie e corruzione.
Il cast è quasi interamente composto da attori polacchi, eccezion fatta ovviamente per Carrey e Charlotte Gainsburgh nel ruolo della fidanzata di Kozlow, che torna al noir europeo dopo la recente esperienza in “The snowman” affianco di Michael Fassbender.
“Dark Crimes” uscirà nelle sale americane l’11 maggio ma sarà rilasciato in anteprima su DIRECT TV il 19 Aprile.
“Faccia di gomma” è cresciuto
Sembrano passate ere geologiche da quando Jim Carrey conquistava i box office con la sua comicità demenziale. Dall’esordio con “Ace Ventura” a “Scemo più scemo” passando per “The Mask”, il nostro Jim divenne immediatamente celebre per la sua faccia “di gomma”. La sua grande espressività dimostrò ben presto di poter essere impiegata anche in film di spessore partendo dal cult “The Truman Show” che riscattò Carrey di fronte alla critica mondiale, a “The man on the Moon” del grande Milos Forman che da poco ci ha lasciati e val la pena di ricordare anche “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” di Michael Gondry accanto a Kate Winslet.
L’impressione che forse abbiamo avuto un po’ tutti, anche chi di cinema non ne mastica molto, è che quello di Jim Carrey sia un talento inestimabile ma troppo spesso sottovalutato. Nello star system Jim è sempre stato una voce fuori dal coro, un outsider e si sa che Hollywood (e il pubblico) dimenticano in fretta.
La speranza è che questo straordinario attore occupi finalmente il posto che gli spetta di diritto e speriamo anche che questo ruolo drammatico, per lui tanto inusuale, gli (ri) spalanchi le porte della settimana arte.