A darla, la notizia, fu l’amico e collega Eros Ramazzotti, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio: Pino Daniele era volato in cielo.
Solo qualche giorno prima – il 31 dicembre – si era esibito a Courmayeur per quella che sarebbe restata negli annali come la sua ultima apparizione pubblica. Pino è morto sconfitto dai problemi cardiaci che lo affliggevano da tempo.
Il bluesman napoletano ha lasciato in eredità alcune delle pagine più belle della musica più recente, come “Napule è”, un atto d’amore per la sua città incluso nell’album di debutto da solista dell’artista, “Terra mia” del 1977:
Nel disco successivo, “Pino Daniele”, c’è un’altra delle sue canzoni più famose, “Je so’ pazzo”:
L’album del successo è “Nero a metà”, uscito nel 1980, che si apre con “I say i’ sto ccà”:
Altra canzone capolavoro di questo periodo, tra le più note del repertorio, è “Yes I know my way”, da “Vai mo”, del 1981.
Altro brano famosissimo di Pino è “Quando”, inciso per la colonna sonora di “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” e inclusa in “Sotto ‘o sole”.
Gli anni zero si aprono con “Medina”, cui segue nel 2002 il tour con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron, da cui nel 2002 viene tratto un cd dal vivo, in cui è contenuta anche “Oh che sarà”, canzone di Chico Buarque adattata in italiano da Ivano Fossati e cantata assieme a Fiorella Mannoia.
https://youtu.be/gSGPil2_EAo