Oggigiorno sono numerose le produzioni, tra film, serie tv e documentari, che ruotano attorno al tema della Seconda guerra mondiale e ai suoi protagonisti; pensiamo ad esempio – solo uno tra i tanti – al recente “Oppenheimer“.
Ispirandoci a esso, qualche tempo fa vi avevamo consigliato di dare una chance alla serie “Manhattan“, che come il sopracitato film racconta le vite quotidiane degli scienziati impegnati nella creazione della bomba atomica. Oggi siamo invece qui per proporvi altre tre serie tv molto famose che trattano ancor più da vicino il tema della seconda guerra mondiale e che, se amate il genere, non potete proprio perdervi.
Cominciamo subito!
Band of brothers – Fratelli al fronte
Il primo posto delle migliori serie tv sulla seconda guerra mondiale è di diritto occupato da quel piccolo gioiellino in dieci puntate che è “Band of brothers – fratelli al fronte“, prodotta nel 2001 da Tom Hanks e Steven Spielberg in collaborazione con la HBO e ispirata al libro omonimo, scritto nel 1992 dallo storico Stephen Ambrose.
Protagonista assoluta della storia è la Compagnia Easy, appartenente alla 101esima divisione aviotrasportata dell’esercito statunitense e formata da ragazzi e uomini di diverse età e origini, di cui seguiamo le vicende giornaliere dall’addestramento militare alla scesa in campo durante i combattimenti.
Faremo così la conoscenza, episodio dopo episodio, di numerosi soldati, tutti caratterizzati benissimo e realmente esistiti (tra questi, avevamo parlato più nel dettaglio, in un altro articolo, di George Luz); impossibile non affezionarsi a loro, al loro modo di affrontare la guerra e, indirettamente, la vita.
Una miniserie che non annoia, in cui anche i cosiddetti “momenti morti” regalano piccole perle, siano esse volte a conoscere meglio i protagonisti o ad avere un quadro generale più dettagliato del periodo e degli eventi storici.
Non eccessivamente – e inutilmente – sanguinosa e violenta, offre però molteplici scene che sono un vero e proprio colpo al cuore e che fanno riflettere, più di quanto già non si faccia normalmente, sugli orrori infiniti che la guerra porta con sé.
I brevi racconti di vita vissuta riportati ad inizio di ogni puntata da alcuni membri della Compagnia Easy in carne, ossa e occhi lucidi contribuiscono altresì ad aumentare questo senso di disagio misto a commozione che solo una serie di questo genere, se ben fatta, riesce a trasmettere.
Nel cast troviamo attori di spicco: Damien Lewis, Ron Livingston, Donnie Whalberg, Matthew Settle e David Schwimmer, per citarne solo alcuni.
Presenti anche, in qualità di comparse, dei giovanissimi Tom Hardy, Michael Fassbender, James McAvoy e Colin Hanks (figlio di Tom).
Per quanto riguarda l’accoglienza, infine, “Band of brothers” ha ottenuto il successo che meritava: ha infatti vinto 7 dei 20 Emmy per i quali è stata candidata, oltre ad un Golden Globe come miglior miniserie per la televisione, nel 2002.
The Pacific
Sulla scia del sopracitato “Band of brothers” si colloca un’altra chicca nel panorama bellico televisivo, sempre prodotta dal duo Hanks-Spielberg e di casa HBO.
Una miniserie in dieci episodi, andata in onda nel 2010, che rispetto alla precedente sposta la propria attenzione sulla guerra nel Pacifico, come facilmente si sarà intuito dal titolo.
Fungiamo allora questa volta da spettatori delle vite e delle battaglie affrontate quotidianamente dalla prima divisione Marines, concentrandoci in particolare, in un primo momento, su Robert Leckie, John Basilone e rispettivi compagni. Non solo loro, però. La trama della serie ci racconta anche di un altro giovane, di nome Eugene Sledge, che negli Stati Uniti combatte per divenire lui stesso un marine, nonostante un soffio al cuore paia volerglielo a tutti i costi impedire.
Rispetto a “Band of brothers“, “The Pacific” è in alcuni punti leggermente più lenta e prolissa, concentrandosi anche sulla vita privata dei marines, sulle loro relazioni – spesso turbolente – e sul loro modo di affrontare la conclusione della guerra e il successivo ritorno a casa, ciascuno addossato com’è di un peso in più, quello di aver visto morire tanti compagni e di aver ucciso a propria volta quelli di qualcun altro.
Una serie non priva di emozioni, forti e drammatiche, e di scene crude, che ben raccontano i drammi di una guerra senza senso, in cui ancora una volta i sentimenti personali dei marines vengono messi al primo posto, che in fondo non conta quante medaglie ricevi sul campo di battaglia, sei sempre e comunque un essere umano. O almeno si spera.
Parlando del cast, poi, anche in “The Pacific” troviamo alcuni attori pressoché agli inizi della loro carriera; tra i tanti, citiamo in particolare Joseph Mazzello e Rami Malek, qui insieme otto anni prima di ritrovarsi in “Bohemian Rapsody“, rispettivamente nei ruoli di John Deacon e di Freddie Mercury.
Tra gli altri attori e attrici che hanno preso parte alla serie nominiamo poi James Badge Dale, Jon Seda, Ashton Holmes, Jacob Pitts e Annie Parisse.
Anche “The Pacific” si è portata a casa un bel numero di premi: 8 Emmy Awards dei 23 ai quali è stata candidata nel 2010, tra cui quello per il miglior casting, il miglior costume, la miglior regia e la miglior miniserie.
Catch-22
Chiudiamo la lista delle tre serie tv imperdibili sulla seconda guerra mondiale con un’altra miniserie, formata da un totale di sei puntate e relativamente più recente delle altre, in quanto è stata trasmessa da maggio a giugno del 2019.
Stiamo parlando di “Catch-22“, diretta da George Clooney, Ellen Kuras e Grant Heslow sulla base del romanzo omonimo, italianizzato in “Comma 22“, scritto nel 1961 da Joseph Heller.
Una serie di sicuro non famosa come le due precedenti, ma che ugualmente merita una visione: le vicende narrate sono infatti una trasposizione narrativa di ciò che lo stesso Heller ha realmente vissuto in occasione della Seconda guerra mondiale, periodo in cui ricopriva il ruolo di aviatore dell’USAF (United States Army Air Forces).
La sua figura viene qui trasposta nel personaggio-protagonista di John Yossarian, soprannominato dagli amici “Yo Yo” e interpretato dall’attore Christopher Abbott, un ragazzo in continua lotta con l’esercito perché quest’ultimo non fa altro che incrementare il numero di missioni che i soldati devono portare a termine prima di poter ricevere il meritato congedo. Per scampare a questa situazione opprimente, che mette continuamente a rischio la propria incolumità, Yossarian decide allora di tentare in ogni modo di farsi passare per pazzo per non affrontare le missioni, ma alla sua idea si interpone la legge, che non considera folli coloro che vogliono preservare la propria vita.
“Catch-22” è una serie che si pone il compito, proprio come il romanzo da cui è tratta, non solo di raccontare gli eventi bellici, ma anche e soprattutto di denunciare gli orrori della guerra e la deleteria inutilità dei cavilli legali – e morali – ad essa connessi.
Tra gli attori che qui compaiono citiamo, oltre a Cristopher Abbott, anche Kyle Chandler, Hugh Laurie, George Clooney e Lewis Pullman; per quanto riguarda invece il set, molte scene sono state girate anche nella nostra bella Italia, in particolare in Sardegna e a Viterbo.
La serie è stata a candidata a due Golden Globe (miglior miniserie per la tv e miglior attore in una miniserie per Abbott), nel 2020, e a due Emmy (miglior montaggio sonoro in una miniserie e migliori effetti visivi).