Teatro Sociale di Como, un qualsiasi Giovedì sera; le luci si abbassano. Dei signori in platea zittiscono un gruppo di liceali in prima fila, sono annoiati ancora prima di vedere lo spettacolo. Sanno che vedranno Shakespeare. Adeguatamente istruiti dalle insegnanti presenti, sanno che quest’anno ricorre il 400° anniversario della morte di questo autore.
Veloce e indolore, solo un’ora e mezza di spettacolo. Tutto Shakespeare in novanta minuti: i caratteri impressi sul biglietto valgono come promessa.
Il primo dei tre attori (Francesco Gabbrielli) fa il suo ingresso e chiede ai presenti di spegnere il cellulare: tutti in sala capiscono fin da subito di non essere ancora stati catapultati nel Seicento..ma allora cosa sta succedendo?
Segue una mini lezione sulla vita del Bardo letta da Nino Formicola grazie a dei bigliettini che rivelano sintetici aneddoti necessari. Dopodichè, finalmente, la tanto rassicurante illusione teatrale può avere inizio: le luci si spengono totalmente in sala e sul palco viene illuminato un terzo attore (Alessandro Benvenuti). Siede in centropalco, vestito come ci si aspetterebbe dal personaggio shakespeariano per eccellenza: camicia bianca, pantaloni a sbuffo e calze nere effetto collant. Niente di strano..dalle ginocchia in su: sotto però spicca un paio di ginocchiere nere con un teschio stampato e due all star nere che non stonano per nulla.
Alessandro Benvenuti (sinistra), Nino Formicola (centro), Francesco Gabbrielli (destra)Narratore della prima sezione, Benvenuti recupera i punti salienti della vicenda di Romeo e Giulietta leggendola al pubblico mentre i compagni interpretano i differenti personaggi con fare caricaturale. Si procede con la tragedia Tito Andronico in versione Masterchef, dove è lo stesso Tito che esordisce urlando, vestito da macellaio:
se un uomo ha appena stuprato vostra figlia e le ha mozzato la lingua, forse avrete poca voglia di mettervi ai fornelli. A meno che non dobbiate cucinare lo stupratore di vostra figlia
segue suggerendo grottesche ricette che affrontano con spiazzante ironia il tema del cannibalismo interno alla tragedia. Continuano, minuto dopo minuto, opera dopo opera, una carrellata di espedienti comici e geniali. Per citare solo alcuni esempi: la fusione di tutte le commedie del Bardo in un’unica, assurda trama; il racconto della vicenda di Otello attraverso un brano rap, infine la nascita della dinastia Tudor narrata in versione cronaca sportiva della finale di Champions.
PERCHE’ CONSIGLIO TUTTO SKAKESPEARE IN 90 MINUTI
#1 MOLTEPLICITA’ DI LINGUAGGI con cui si è possibile comunicare Shakespeare adattandosi ai nostri tempi;
#2 COMMEMORA la morte del Bardo, senza considerare morta la sua opera: Shakespeare è vivo oggi come sempre, e oggi è quanto mai necessario fargli riprendere vita strappandolo dai libri di letteratura!
#3 IRONIA che NON sfocia in leggerezza né superficialità, ma anzi che rende onore alla grandissima ironia e alle profonde sfaccettature dei brani shakespeariani;
#4 RITMO E CAPACITA’ DI IMPROVVISAZIONE che ricordano i lazzi tipici della Commedia dell’Arte, che fanno imparare e divertire allo stesso tempo;
Un ‘dramma trash’ che consiglio a tutti coloro che vogliono uscire da teatro con delle conoscenze in più e contemporaneamente con un sorriso stampato sulle labbra.
Sara Crimella