Charlie Kaufman è tornato con una sua nuova e preziosa creatura: si tratta del film Sto Pensando di Finirla Qui dove lo stravagante artista compare nelle vesti di sceneggiatore ma anche di regista.
Conosciuto per i suoi meravigliosi script di film come Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Essere John Malkovich, Il Ladro di Orchidee, Kaufman negli ultimi anni ci ha regalato anche perle registiche come i film Anomalisa e Synecdoche, New York. Ora con Sto Pensando di Finirla Qui, torna in veste di autore e regista, uscendo direttamente in streaming sulla piattaforma Netflix dove è disponibile dal 4 settembre.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese Iain Reid, presenta tutte le caratteristiche narrative tanto care a Charlie Kaufman, e ci presenta quindi una storia visionaria, onirica e stupefacente, una storia che senz’altro richiede un grado di attenzione alto allo spettatore, ma che allo stesso tempo promette di non annoiare mai.
Sono tanti i dettagli da cogliere e da mettere insieme, così come sono interminabilmente lunghe delle scene che però, grazie al loro spessore narrativo, non fanno calare mai l’interesse, al contrario catalizzano l’attenzione e spingono fin da subito lo spettatore ad interrogarsi e a dare le proprie prime interpretazioni.
Di cosa parla la trama di Sto Pensando di Finirla Qui?
Lungi dal voler dare un’interpretazione a priori delle tematiche affrontate nel film, ecco la situazione iniziale dalla quale parte la storia raccontata in Sto Pensando di Finirla Qui.
I protagonisti sono Lucy e Jake una coppia che sta insieme da non più di sei settimane, presentati nel momento in cui lui vuole portare la sua ragazza nella casa dov’è cresciuto e farle quindi conoscere i suoi genitori.
Sin da subito, grazie ad una narrazione fuori campo che ci accompagnerà per quasi tutta la durata del film, verrà data voce ai pensieri di Lucy. La ragazza non è sicura della sua relazione con Jake, sente di essere salita su un treno che è destinato a non portare lontano ed è quindi anche insicura sul voler conoscere i genitori di lui, un passo questo che di solito si compie quando una relazione è solida e proiettata verso il futuro.
Lungo tutto il viaggio in auto, dove i due intersecano parole e pensieri, scopriamo a mano a mano le insicurezze di lei, così come il carattere e i modi di fare di lui, sempre attento e spesso in sintonia con i pensieri taciuti e le sensazioni della ragazza.
Quando i due arrivano alla fattoria dove vivono i genitori di Jake, la situazione inizia a diventare strana. Di scena in scena scopriamo che c’è qualcosa che non va nella vecchia casa; dettagli che cambiano da una stanza all’altra, pause, ripetizioni, l’atteggiamento stralunato e bizzarro dei due anziani genitori… tutte queste cose iniziano a confondere e a far vacillare Lucy (e indubbiamente anche lo spettatore) che a poco a poco perde connessione con il tempo, con il prima e con il dopo, e addirittura con se stessa, col suo nome, la sua professione, le sue passioni…
La storia di Lucy e Jake viene accompagnata, in montaggio alternato, a quella di un vecchio bidello, un uomo triste e solo che si trascina lungo i corridoi della scuola nella quale lavora e che in qualche modo, intuiamo, è connesso alla storia dei due protagonisti…
Ma basta rivelazioni! Il film Sto Pensando di Finirla Qui è un piccolo grande gioiello che saprà sorprendere ed emozionare. Non lo si può raccontare in nessun caso, perché la visione si presenta come un’esperienza unica.
Le interpretazioni degli attori e la forza dei dettagli
Altro punto a favore del film Sto Pensando di Finirla Qui arriva sicuramente dalle interpretazioni degli attori. A partire dai due protagonisti, interpretati da Jesse Plemons e Jessie Buckley, ma in modo particolare dalla bravura (il più delle volte raccapricciante) di Toni Collette e David Thewlis che nel film sono gli strambi genitori del ragazzo.
Saranno proprio gli attori, aiutati dal trucco e dal parrucco e, di volta in volta da vari oggetti e dettagli, a svelarci linee temporali diverse, misteri, stranezze… Così come saranno rivelatori i vari ambienti della casa.
Particolarmente rivelatrice sarà, ad esempio, la camera di Jake da piccolo che ci trascina improvvisamente in una sorta di gioco dei dettagli. Tra i libri e i dvd presenti nella stanza, infatti, vedremo man a mano numerosi riferimenti a scene precedenti del film; un caleidoscopio di riferimenti, citazioni, rimembranze… Sto Pensando di Finirla Qui si presenta così come uno scrigno pieno di sorprese, fatto apposta per l’osservatore attento e lo spettatore amante di storie surreali e sognanti.
Indubbiamente la storia, nonostante la sua completezza, può lasciare lo spettatore un po’ spiazzato e incerto, anche soltanto per la particolarità narrativa e l’impegno che chiede da parte di chi guarda. Per questo motivo qui di seguito troverai una possibile spiegazione (una delle varie possibili, perché come in tutti i film di questo genere, ognuno potrebbe vederci qualcosa di diverso, a seconda della propria sensibilità).
L’unica raccomandazione è quella di non proseguire con la lettura se non si è ancora visto il film e se si ha intenzione di farlo. Se invece hai visto il film e ti sei fatto un’idea più o meno confusa del suo senso, continua pure a leggere e a confrontarti con la mia lettura e interpretazione.
Spiegazione del film Sto Pensando di Finirla Qui di Charlie Kaufman
Allerta Spoiler
Fermo restando che quella che segue è un’interpretazione il più possibile oggettiva, film del genere possono essere letti in tanti modi diversi. Quella che segue è soltanto la lettura che ne do io: il film Sto Pensando di Finirla Qui può essere visto come una specie di viaggio mentale dell’anziano Jake, il bidello che vediamo sin dalle primissime scene del film.
La storia raccontata dalla voce narrante di Lucy fa pensare allo spettatore che la vera protagonista della trama sia lei, con i suoi dubbi, le sue paure e la sfiducia nel rapporto con Jake. Man mano che il film va avanti però, ci rendiamo conto che l’anziano bidello altri non è che Jake verso la fine della sua vita, una vita fatta di fallimenti, un matrimonio andato male, solitudine e interminabili silenzi. Ed è quindi proprio lui il protagonista!
L’intero film infatti può essere letto come un personale “film mentale” dell’anziano Jake che al tramonto della sua vita si ritrova letteralmente a colloquiare con se stesso, e con tutte le ragazze che sono passate (realmente o solo attraverso la fantasia) per la sua vita. Per questo motivo Lucy diventa di volta in volta Luisa, Lucia, Yvonne; allo stesso modo i suoi lavori e le sue passioni vengono presi da film, libri, poesie che hanno accompagnato l’intera esistenza di Jake.
Un riferimento in particolare può farci capire chi è Lucy in realtà, ed è quando Jake cita i Lucy Poems dalle Ballate Liriche di William Wordsworth dove si parla chiaramente di una donna idealizzata. Questo è Lucy, la donna ideale, la donna fatta da dettagli di mille donne amate, sognate, sperate…
Uno dei punti forti della narrazione di questo film è proprio l’inversione del protagonista, che gioca quindi con le aspettative dello spettatore, sorprendendolo e spiazzandolo.
Allo stesso modo, quello che può essere definito “lo spiegone” dell’intera vita sentimentale di Jake, ci viene spiegato da Kaufman (sapientemente e poeticamente) attraverso il balletto tra i corridoi dell’edificio scolastico: il giovane Jake s’innamora, si sposa, poi sopraggiungono i problemi, e lo Jake di prima viene sostituito. Il ballo si fa più frenetico, quasi violento, fino a quando il nuovo Jake letteralmente uccide il Jake di prima e vede quindi la fine del proprio matrimonio, l’arrivo della solitudine, dei rimpianti, di una vita fatta di routine casa – lavoro, con al centro soltanto una gelateria a spezzare le giornate.
Nel suo viaggio mentale Jake non può non rivivere momenti legati alla sua famiglia, ai suoi genitori, momenti che ci arrivano confusi, mischiati tra loro, ed è infatti per questo che i personaggi ci appaiono di scena in scena diversi, in età e momenti diversi della vita.
Quando infine Jake altri non è che un maiale mangiato dai vermi, metafora stessa della fine della vita, della morte nelle sue vesti più crude e brutali, un malore lo coglie nel suo furgone che rimane, coperto di neve, immobile davanti il complesso scolastico.
Sto pensando di Finirla Qui è un film, e prima di questo un libro, che si propone di raccontare qualcosa di incredibilmente complesso, la mente umana, in tutte le sue indefinite sfaccettature. Charlie Kaufman è un vero maestro in questo, e ci regala un adattamento meraviglioso, da vedere e rivedere per poter cogliere ogni dettaglio, anche il più piccolo ma dal grande significato. Pura poesia fatta immagine.
E tu cosa ne pensi? Sei daccordo con la mia interpretazione? Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto.
La Recensione
Sto Pensando di Finirla Qui
Sto Pensando di Finirla Qui racconta una storia che un vero tuffo nella mente umana; un film che richiede un certo grado di attenzione, ma che sa emozionare come una lunga e sognante poesia in immagini.
PRO
- Sceneggiatura
- Regia
- Cast
Film stupendo.Sulla solitudine dell’essere umano, sulle sue aspirazioni,frustrazioni e rapporti.Sulla difficoltà di vivere e sul terrore della morte.Ognuno con il proprio film nella mente, distaccato dagli altri, che alla fine si applaude da solo, in compagnia dei suoi fantasmi.10 e lode
Ciao Roberta, grazie per il tuo commento 🙂
Sono perfettamente d’accordo con le tue parole. Un capolavoro!