TITOLO: Unfriended
REGIA: Levan Gabriadze
CAST: Shelley Hennig, Moses Jacob Storm, Renee Olstead, Will Peltz, Jacob Wysocki, Courtney Halverson, Heather Sossaman
PAESE: USA
ANNO: 2015
GENERE: horror
DURATA: 82 minuti
Unfriended apre le porte ad un nuovo genere di horror, attuale, fresco e decisamente ansiogeno (e non lo dico solo perché sono una femmina). Un punto di vista del paranormale innovativo e ricco di sorprese. Il film è stato accolto egregiamente, incassando 48 milioni di dollari contro una spesa di un solo milione, diventando così un enorme successo finanziario.
Unfriended è ambientato per tutti gli 82 minuti di pellicola nello schermo di un MacBook Air appartenente alla protagonista del film, Blaire (Shelley Henning).
La giovane liceale inizia una conversazione sul noto social network Skype (che dopo il film credo abbia avuto una drastica riduzione nel numero di utenti), insieme al suo gruppo di amici, così composto: Mitch (Moses Jacob Storm), il suo fidanzato, Jess (Renee Olstead), la sua migliore amica, Adam (Will Peltz), il migliore amico di Mitch, ed infine Ken (Jacob Wysocki) e Val (Courtney Halverson).
Per una casualità del destino (se, certo), la chat di gruppo si svolge proprio nell’anniversario di morte di Laura Barns (Heather Sossaman), loro coetanea suicidatasi l’anno precedente a seguito della divulgazione di un suo video postato in rete che la vedeva bere qualche bicchiere di troppo e civettare con alcuni ragazzi.
Improvvisamente, mentre il gruppo di amici conversa del più e del meno, sbuca nella chat insieme a loro un account indesiderato che nessuno ha aggiunto alla lista. Dopo un breve momento in cui tentano disperatamente di disfarsi del presunto hacker, Blaire si accorge che il profilo ignoto pare appartenere proprio alla ragazza suicida. Inizialmente tutti quanti credono possa essere uno scherzo di cattivo gusto fatto da qualcuno del posto ma, con lo scorrere dei minuti, cominciano a verificarsi eventi strani ed ambigui. L’entità dietro all’account sconosciuto scrive tramite la chat del social di voler “giocare” per scoprire chi dei presenti ha postato il video imbarazzante di Laura l’anno passato. Pena? La morte.
Nonostante i vari tentativi per eliminare o bloccare in qualche maniera il profilo di Laura, nessuno riesce a far nulla di decisivo. Nemmeno Ken, lo stereotipato ragazzo americano sovrappeso nerd nerdissimo.
Riluttanti ma incuriositi, gli amici decidono di stare alle regole dell’infiltrato e cominciano a fare il suo gioco.
Nel giro di un niente e, soprattutto, inspiegabilmente, uno dopo l’altro iniziano a morire suicidi in diretta, di fronte ai propri compagni.
Fra morti orrende e segreti scottanti messi a nudo dall’entità paranormale, alla fine rimane in vita solo la coppietta a cui, però, sarà destinato un finale inaspettato.
Unfriended nell’insieme risulta originale ed efficace, tanto da generare ansia anche nei più impavidi.
L’idea di ambientarlo totalmente sul social è, a mio avviso, la ciliegina sulla torta. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare non stufa ma affascina. Il tema trattato, suicido causa post umiliazione pubblica, è un’argomentazione sempre più attuale e che fa profondamente riflettere. Gli autori della pellicola hanno voluto fare una critica al bullismo tramite un genere cinematografico sempre più in voga. Nella speranza di sensibilizzare le folle. E per me, le morali alla fine dei film sono la cosa migliore del mondo.
Il finale a sorpresa (che non spoilererò) lascia di stucco e carica di suspense.
“Ditemi chi ha postato il video…o qualcuno muore.”
[review]
La Recensione
Descrizione e Verdetto
Il genere horror come non lo avete mai visto, un film che vi darà molto da riflettere sull’utilizzo dei social, sui segreti nascosti e sulle bravate adolescenziali. Cosa aspettate? Connettetevi alla paura. Guardate <strong>Unfriended</strong>.