Chiariamo subito una cosa: io sono un fan di Venom.
Quando ho recensito il primo film di Venom nel 2018, gli ho dato un bel punteggio, un voto decisamente generoso rispetto alla maggior parte delle altre recensioni. Ma dopo sei anni, continuo a sostenere la mia valutazione. Il primo film era fresco, con quel sapore dei primi anni 2000, e possedeva un fascino inaspettato reso ancora più delizioso dall’interpretazione di Tom Hardy come Eddie Brock e Venom. Ora siamo arrivati al capitolo finale della trilogia, Venom: The Last Dance, e posso dirvi che questo film è tutto ciò che ha reso il primo film divertente, e molto di più.
Un ritorno alle origini, ma con una marcia in più
Venom: The Last Dance è una celebrazione di tutto ciò che ha reso i primi due film apprezzabili, almeno per i fan. C’è più di quella strana, e per qualche motivo tenera, dinamica tra Eddie e Venom. Sono tornate le scene d’azione entusiasmanti con i simbionti, inclusa una sequenza particolarmente divertente in cui Venom cavalca un cavallo (sì, avete letto bene). Tuttavia, come nei capitoli precedenti, non mancano neanche gli aspetti più goffi: ci sono lunghi momenti di esposizione del lore Marvel, soprattutto riguardo a Knull, e scene in cui la melassa sentimentale viene servita a palate. Ma nonostante le sue imperfezioni, Venom: The Last Dance è un viaggio incredibilmente divertente.
Tom Hardy brilla più che mai
Fin dal momento in cui Tom Hardy si è buttato in un serbatoio pieno di aragoste per una delle scene più assurde e divertenti del primo Venom, è stato chiaro che l’attore è una colonna portante di questi film. Hardy ha sempre saputo immergersi completamente nel mondo strano e bizzarro di Venom, rendendo la relazione tra Eddie e il suo simbionte così coinvolgente e divertente. In Venom: The Last Dance, Hardy non si risparmia affatto, donando tutto se stesso sia a Eddie che a Venom.
È un vero colpo di genio lasciargli campo libero per impersonare entrambi i personaggi.
Il film si affida totalmente alla dinamica tra Eddie e Venom, regalando alla coppia una sorta di road trip in stile buddy-comedy. Questa idea ricorda vagamente il duo formato da Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine di quest’estate, ma qui Hardy gioca sia il ruolo del musone serio (Eddie) che quello del simbionte maniaco e irriverente. Il risultato? Un mix esplosivo e unico.
Un cast che sa divertirsi
Il resto del cast di Venom: The Last Dance non è da meno. Gli attori sembrano prendere il film seriamente, ma senza prendersi troppo sul serio, proprio come Hardy. Juno Temple è eccezionale nei panni della dottoressa Payne, una scienziata dedicata alla ricerca sui simbionti catturati dal soldato Rex Strickland, interpretato da un ruvido Chiwetel Ejiofor. Rhys Ifans fa una meravigliosa apparizione come Martin, un entusiasta di UFO che trascina la sua famiglia in un viaggio verso l’Area 51. Peggy Lu torna nel ruolo della mitica Mrs. Chen, e sebbene il suo personaggio sia inserito nel film in maniera un po’ forzata, non manca di regalare momenti di puro divertimento.
Il finale della trilogia che i fan di Venom meritano
Venom: The Last Dance non è un film che cerca di essere qualcosa che non è mai stato. Non c’è nessun cameo del multiverso o uno scontro con un certo arrampicamuri (mi sento di citare Venom stesso: “Sono stufo di tutta questa roba del multiverso”). Questo film è, prima di tutto, un tributo a tutto ciò che è stato costruito nei tre film di Venom. Kelly Marcel e Tom Hardy hanno chiaramente un amore profondo per questo personaggio e vogliono dargli il giusto addio. In questo, sono assolutamente riusciti. Certo, ci sono momenti in cui la dolcezza e il sentimentalismo diventano un po’ ridicoli, ma si capisce che il cuore dei creatori è nel posto giusto, e il film riesce a toccare le corde giuste del nostro cuore.
Aspettative deluse? Solo se volete qualcosa di diverso
Se speravate che Venom: The Last Dance portasse la serie in una direzione completamente nuova, potreste rimanere delusi. Questo film non introduce nuovi universi o colpi di scena epocali. Ma se siete come me e avete amato Eddie e Venom fin dal primo film, questo capitolo finale vi farà sorridere, ridere e, sì, forse anche un po’ commuovere. Non è perfetto, e certamente non è per tutti, ma è una degna conclusione per chi ha seguito questa strana coppia fin dall’inizio.
Kelly Marcel e la magia di un buon finale
Kelly Marcel, alla sua prima esperienza come regista per la trilogia di Venom, fa un lavoro egregio. È evidente che Marcel conosce e ama il personaggio, e questa passione traspare in ogni scena. Contribuisce a dare alla serie un senso di completezza e un addio che, pur non essendo epico o spettacolare, è autentico. La regista non ha cercato di inserire Venom a forza nell’universo Marvel più ampio, ma ha preferito concentrarsi su ciò che rende Eddie e Venom così irresistibili: la loro dinamica improbabile e genuina.
Conclusioni: un ballo finale divertente e nostalgico
Venom: The Last Dance è una celebrazione di tutto ciò che rende Eddie e Venom un duo indimenticabile. Se siete fan del personaggio, questo film vi lascerà soddisfatti e con un sorriso nostalgico sul viso. Certo, non manca qualche scena troppo esagerata e un po’ di esposizione forzata, ma nel complesso, è tutto parte del divertimento. In un mondo cinematografico che sembra ossessionato dal multiverso, questo film sceglie di restare semplice, e fa bene.
E voi? Avete già visto Venom: The Last Dance? Che ne pensate di questo capitolo finale? Vi siete emozionati quanto me, o speravate in qualcosa di diverso? Lasciate un commento qui sotto, voglio sentire cosa ne pensate!
La Recensione
Venom: The Last Dance
Venom: The Last Dance è un divertente tributo alla trilogia, con Tom Hardy al massimo della forma. Qualche eccesso, ma emozioni garantite.
PRO
- Performance straordinaria di Tom Hardy
- Un tributo affettuoso ai personaggi
CONTRO
- Esposizione un po' pesante
- Mancanza di nuovi sviluppi importanti nella trama