Il 20 Ottobre di 64 anni fa nasceva a New York Viggo Peter Mortensen jr., semplicemente noto come Viggo Mortensen e con davanti a sè una brillante furura carriera di poeta, pittore, regista e fotografo, ma soprattutto di attore.
Tanti sono i film cui Viggo Mortensen ha preso parte, sin dal suo esordio nel mondo del cinema avvenuto nel 1985, in “Witness – Il Testimone“, ma tra tutti probabilmente il grande pubblico lo ricorderà principalmente per la sua interpretazione del caparbio e coraggioso ramingo Aragorn nella trilogia vincitrice di molteplici Oscar “Il signore degli anelli“.
Proprio per questo motivo, vogliamo oggi omaggiarlo in occasione del suo compleanno riportando due eventi particolari che lo hanno riguardato da molto vicino proprio sul set dei tre film e che… no, non gli hanno fatto molto bene.
Di quella volta in cui si è rotto due dita del piede
Siamo sul set de “Le due torri“, secondo film della trilogia de “Il signore degli anelli“.
La scena è la seguente: Aragorn (il nostro Viggo Mortensen) giunge insieme all’elfo Legolas e al nano Gimli nei pressi di una radura, in cui solo fino a pochi minuti prima si è combattuta una terribile battaglia tra uomini e orchi. Qui, il ramingo trova un oggetto che lo fa precipitare nella disperazione: una piccola spilla appartenente allo hobbit Pipino, rapito insieme al suo compagno Merry proprio da quelli stessi orchi.
Credendo che i suoi due amici siano stati uccisi, Aragorn impazzisce di rabbia, e in un gesto di stizza tira un potente calcio ad un elmo abbandonato lì accanto. Subito dopo crolla sulle ginocchia, lanciando un urlo di dolore che gli vale i complimenti da parte del regista stesso, ammirato dalla sua bravura recitativa.
Certo, non mettiamo in dubbio che Viggo Mortensen sia un attore magnifico in grado di calarsi perfettamente nella parte (come darà prova in praticamente tutte le scene de “Il signore degli anelli“), ma in questo specifico caso non possiamo proprio dire che quell’urlo così intenso sia stato totalmente frutto della sua bravura…
Questo semplicemente per un motivo: calciando l’elmo, Viggo si è rotto due dita del piede.
Peter Jackson è rimasto così colpito da quell’urlo straziante che ha deciso di lasciarlo così com’era nella produzione finale del film.
Di quella volta in cui è quasi morto
Facciamo ora un passo avanti fino ad arrivare all’ultima opera della trilogia, “Il ritorno del re“.
In particolare, ci stiamo riferendo ad una delle scene più iconiche di questo film, che gli appassionati sicuramente sapranno a memoria: quella in cui Aragorn, a bordo del suo bianco cavallo, infonde coraggio al popolo degli uomini per affrontare un’ultima, decisiva anche se molto probabilmente fatale lotta contro le oscure forze di Sauron, di fronte al Nero Cancello.
La battaglia alla fine si è risolta nel migliore dei modi, ma quasi fatale lo è stata lo stesso… proprio per Viggo Mortensen.
Quella scena è infatti stata girata nei pressi del deserto di Rangipo in quel della Nuova Zelanda, area che tempo prima veniva usata dall’esercito neozelandese per delle esercitazioni e che per questo era piena di bombe e proiettili inesplosi che giacevano sotto il livello della superficie.
Onde evitare problemi, ovviamente, l’esercito stesso ha messo a disposizione di Peter Jackson e della sua troupe una mappa dettagliata con indicate le posizioni esatte dei vari ordigni, ma Viggo Mortensen, forse ancora una volta calatosi troppo nel personaggio, si è per alcuni momenti dimenticato totalmente di questi importanti dettami, iniziando a cavalcare fuori dalla zona considerata sicura.
Attimi di terrore per tutti, quelli, tanto che il regista era convinto di dover vedere saltare in aria Viggo da un momento all’altro.
Così fortunamente però non è stato, e tutto è bene ciò che finisce bene, nel film come nella vita reale.
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Conoscevate queste curiosità un po’ macabre su Viggo Mortesen/Aragorn? Ne sapete altre di particolari? Fatecelo sapere con un commenti qui sotto!