Un’estate alquanto nefasta per i padri dell’horror: a giugno i fan del brivido hanno fatto i conti con la scomparsa di Cristopher Lee, il famoso interprete del conte Dracula. Lo scorso 30 agosto ci ha lasciati anche il regista settantaseienne Wes Craven, genio del brivido e del terrore, da tempo ammalato di cancro.
Esordendo nel 1976 con L’ultima casa a sinistra, il produttore e regista statunitense era riuscito a farsi amare e diventare indiscusso re del genere grazie a film quali Le colline hanno gli occhi (1977), Nightmare (1984), Sonno di ghiaccio (1985), Scream (1996).
Anche lo spettatore meno avvezzo e appassionato avrà quanto meno sentito nominare questi titoli, mentre per cinefilo più attento difficile sarà dimenticare l’impostazione ironica di Scream, nel quale Craven si prende gioco dei classici meccanismi del genere e li ribalta, o la mano dalle affilate unghie di Freddy Krueger.
Oggi 18 settembre un team di esperti blogger cinematografici ha deciso di rendere omaggio al grande regista che ha lasciato un’impronta unica in quella fetta del cinema occupata dal genere horror. Per celebrare non soltanto un egregio regista, ma anche un teorico del cinema dell’orrore che, grazie alle sue originali tecniche, ha regalato ai fan dell’horror incubi da brivido, ogni cine blogger dedica un post ad una delle più rinomate pellicole di Wes Craven.
Non c’e paragone cinema e Director’s Cult recensiscono La casa nera del 1991, una “fiaba nera” con protagonista il ragazzetto di colore del ghetto; Combinazione casuale ci racconta l’uomo nero di Nightmare – Dal profondo della notte, Il bollalmanacco di Cinema si dedica a commentare analiticamente Il serpente e l’arcobaleno del 1998; del celeberrimo Scream si occupa invece Scrivenny 2.0.
Un evento che merita di essere seguito da chiunque abbia visto anche solo uno dei film di Craven e sia rimasto di notte con le coperte fin sopra al naso e gli occhi sgranati ad assicurarsi che nessun mostruoso assassino comparso sullo schermo sia sotto il letto!