Se ripensiamo alla filmografia anni ’80 non possiamo non ricordarci, specialmente se eravamo bambinetti o poco più, i numerosissimi film a tema fantasy che proprio in quel decennio ebbero una vera e propria esplosione.
Da “La storia infinita” a “Legend” e “Labirinth” non c’ era un film a tema in cui non fossero presenti elfi, gnomi, streghe, maghi e altre creature magiche. Molto prima de “Il Signore degli anelli”. Molto prima di “Harry Potter “. Ma dopo “Star Wars”. Sì, perché la saga di George Lucas, prima che ai suoi prequel, sequel e spin-off, ha dato vita, onorie e oneri, ad un intero filone che, dopo un periodo di oblio, é arrivato ai giorni nostri raggiungendo picchi altissimi.
“Willow” , la pietra miliare del fantasy
Come abbiamo già detto, fu George Lucas con la sua Industrial Light & Magic a dare il via, dopo “Star wars”, al filone fantasy negli anni ’80. In qualsiasi film fossero presenti effetti speciali, questi erano creati appunto dalla IL&M di George Lucas.
Tra i tanti registi che si cimentarono nel genere, c’era un giovane cineasta, conosciuto fino ad allora prevalentemente come attore, a cui Lucas decise di affidare lo script di un suo progetto intitolato “Willow”.
Quel giovanotto altro non era che Ron Howard, che dopo l’esperienza in “Happy days” e “American Graffiti”, aveva deciso di dedicarsi completamente alla regia.
“Willow” era una storia semplice ma con tutti gli elementi tipici del fantasy.
Interpretato da Warwick Davies (“Harry Potter” ) e Val Kilmer, raccontava le vicende di un valoroso contadino e del suo improbabile amico, impegnati a difendere una neonata da una perfida regina, attraverso una serie di roccambolesche avventure.
Il film é tutt’oggi considerato una pietra miliare del cinema poiché fu il primo film nella storia del cinema ad utilizzare la tecnica del morphing digitale.
Ron Howard e il possibile sequel
È do queste ultime ore la notizia che, intervistato a Cannes dove oggi presenterà “Solo: a star wars story”, Ron Howard avrebbe dichiarato di pensare ad un seguito di “Willow” che fu presentato nel medisimo festival esattamente trent’anni fa.
Il regista americano ha raccontato di come l’idea sia nata e cresciuta proprio durante la lavorazione di “Solo” che in cui a suo dire ha ritrovato parecchi elementi in comune con “Willow”, in particolar modo, la spavalderia di Han Solo ricordava molto quella di Madmartigan/Val Kilmer.
Ovviamente il progetto é solo allo stato embrionale e a sentire Howard, più che di un sequel, si tratterebbe di uno spin-off in quanto la trama si svolegerebbe nello stesso universo ma sarebbe legata solo inizialmente al film originale.
Se questo progetto prenderà vita o meno, solo il tempo potrà dircelo. Di sicuro, qualora andasse in porto, George Lucas sarà coinvolto nuovamente in prima persona. La sinergia tra i due registi e un notevole effetto nostalgia, potrebbe dar vita ad un risultato davvero molto interessante.